Cuneo, lâassessore Manassero: ââNon câè unâemergenza da contagi nel carcere di Cerialdoââ
Al momento, riferisce la vicesindaco, sono 16 i casi di Covid-19 nella popolazione carceraria: un solo detenuto è ricoverato in ospedale e tutti sono stati isolatiIl quadro della pandemia da Covid-19 nel carcere di Cuneo è sotto controllo: lo assicura lâassessore alle Politiche Sociali Patrizia Manassero, rispondendo allâinterpellanza presentata dalla consigliera Laura Menardi di Grande Cuneo.
Lâinterpellanza menzionava il fatto, portato alla luce un mese fa dal gruppo cuneese dei Radicali, che âun detenuto del carcere di Cuneo affetto da Covid sta facendo lo sciopero della fame e della sete e si astiene dalle cure per denunciare la situazione. Pare che i contagiati siano rinchiusi in spazi ristretti, senza condizioni igienico-sanitarie consoneâ. Dal punto di vista sanitario, ha replicato la vicesindaco, âcâè stato da parte nostra un monitoraggio nel primo lockdown che è andato bene perchĂŠ non ci sono stati contagi: abbiamo anche fornito mascherine allâamministrazione penitenziaria in un periodo in cui era difficile reperirneâ. A novembre sono partiti i tamponi per il personale e i detenuti: fra questi ultimi al momento si contano 16 positivi, di cui uno solo ricoverato, e tutti sono stati trasferiti nel reparto ospedaliero.
Nei ranghi della Polizia Penitenziaria risulta a oggi un solo positivo. La casa circondariale, ha ricordato Manassero, può contare su una convenzione per la fornitura di tamponi rapidi e su un protocollo straordinario per le misure emergenziali qualora si superasse il 2% dei positivi nella popolazione carceraria e nel personale: âSituazione che ad oggi, per fortuna, non si è mai verificataâ.
Nei limiti delle sue competenze il Comune continua inoltre a monitorare la situazione del penitenziario di Cerialdo allâinterno del tavolo istituito in Prefettura: âUno dei temi rilevanti - ha precisato la responsabile delle politiche sociali della giunta Borgna - è il fatto che con lâemergenza Covid sono venuti meno il processo scolastico, il volontariato, le attivitĂ di biblioteca e lettura e le possibilitĂ lavorative. La direzione del carcere è intervenuta aumentando il numero delle telefonate e delle videochiamate, perchĂŠ soprattutto durante il primo lockdown si era interrotto anche il collegamento con i familiariâ.
Circostanze di particolare disagio che hanno senzâaltro influito sui recenti episodi portati allâattenzione dalle cronache locali, come il tentativo di rivolta messo in atto sabato 9 gennaio da due detenuti, uno straniero e un italiano (questâultimo giĂ protagonista di analoghe intemperanze in marzo, quando era recluso nel carcere di Modena), e terminato con il ferimento di un agente.
a.c.

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