Cuneo, le minoranze litigano sul regolamento dei quartieri: polemiche tra FdI e la sinistra
Non si è trovata la mediazione sul punto che piace meno anche a diversi comitati, cioè lâobbligo per il Comune di interpellare quartieri e frazioni sui temi crucialiLâultima seduta della commissione consiliare per il regolamento e gli statuti aveva rimandato la questione, nella speranza di trovare un punto dâincontro. Dopo ci sono stati il summit delle minoranze e un incontro fra lâassessore Luca Pellegrino e i comitati di quartiere, ma la mediazione non è arrivata.
CosĂŹ il nuovo regolamento del Comune di Cuneo su quartieri e frazioni passa senza lâunanimitĂ : a favore, nella seduta consiliare della scorsa settimana, hanno votato la maggioranza di centrosinistra e lâopposizione di centrodestra. Contrari la sinistra civica (Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia) e gli Indipendenti. Lo strappo ha amareggiato la sindaca Patrizia Manassero, ma anche la presidente di commissione, Noemi Mallone di Fratelli dâItalia, che per lâaccordo si era spesa in prima persona. Il suo emendamento allâordine del giorno illustrato di Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) è stato respinto dai proponenti.
Tutto verte sul nuovo articolo 11, dove si disciplinano i rapporti tra lâamministrazione comunale e i quartieri. Una parte della minoranza voleva mantenere lâobbligo di interpellare preventivamente i comitati su una serie di materie rilevanti, come stabilito dal vecchio regolamento. La maggioranza preferiva invece farne una possibilitĂ , ma senza porre vincoli: di qui il richiamo al fatto che il Comune âpotrĂ â interpellare i comitati. Per uscire dallâimpasse, Mallone aveva proposto di adottare la formula âlâamministrazione comunale ha facoltĂ di interpellare il comitato di quartiere o frazione, relativamente agli interventi che riguardano direttamente o indirettamente lâambito territoriale del proprio quartiere o frazioneâ. Troppo poco, secondo i benicomunisti e gli indipendenti, che avrebbero accettato però un compromesso dove si menzionasse il fatto che la giunta interpellerĂ âdi regolaâ i comitati. Nulla da fare.
I consiglieri di sinistra hanno denunciato di essere stati gabbati: âEro uscito dallâultimo incontro dei gruppi di minoranza convinto che lâemendamento proposto non parlasse di consultazioni âa facoltĂ â, ma âdi regolaââ ha detto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia). Il centrodestra ha replicato che sono stati loro a cambiare le carte in tavola: âAllâultima riunione della minoranza ci siamo messi dâaccordo, ma ci è stato detto allâuscita che era giĂ stato presentato un ordine del giorno. Intestardirsi sarebbe vanificare il lavoro fattoâ ha risposto Franco Civallero (Forza Italia) a Sturlese. A finire sotto il fuoco non troppo amico di una parte della minoranza è stata Noemi Mallone: âNon ha tutelato la minoranza e ha sposato le tesi della maggioranza per trarre una piccola soddisfazione politicaâ ha accusato Giancarlo Boselli (Indipendenti). La presidente della commissione, dal canto suo, ha affermato: âAvete presentato un ordine del giorno del quale non capisco il senso, si manca di rispetto ai consiglieri che hanno lavorato per un annoâ. Toni ancora piĂš infuocati nellâinvettiva che è valsa a Sturlese lâallontanamento dallâaula: ânon capisci un c...â rivolto al collega di Crescere Insieme Mario Di Vico, che aveva denunciato una speculazione politica in vista delle regionali. âNon tollero di essere accusato di fare campagna elettorale, non appartengo a nessun partitoâ ha poi precisato, una volta rientrato nellâassemblea, il barricadero decano della sinistra civica.
Per Sturlese dietro al braccio di ferro ci sarebbe âun rapporto privilegiato tra singoli comitati di quartiere e singoli assessori o consiglieriâ: âPoliticamente questo è il nodo di fondo, ed è per questo che la maggioranza non accetta la nostra proposta e non vuole interrompere questo rapporto patologicoâ. Dalla maggioranza, però, qualcuno ha obiettato: câè una possibile contraddizione con il regolamento comunale. âNon si può porre un âobbligoâ di consultazione: se vogliamo farlo, dobbiamo modificare lo statutoâ è lâopinione espressa dallâex presidente del Consiglio comunale Nino Pittari, indipendente di maggioranza. Una nota polemica, per una volta, è arrivata dalla sindaca: âIn una conversazione privata câè stato anche chi mi ha detto âmettete lâespressione âdovrĂ consultareâ e se poi non lo fate fa lo stessoâ: cerchiamo di essere seriâ.
A parte questa diatriba - e il tema, controverso ma meno dirimente, delle sedi per i comitati - câè da dire che il testo approvato a maggioranza non scontenta troppo nemmeno chi ha votato contro: âNessuno dice che non sia un buon regolamentoâ ha confermato Boselli. Piace lâufficializzazione del diritto di parola in commissione consiliare per gli esponenti dei comitati di quartieri e frazioni, come pure lâistituzionalizzazione della consulta e delle tre âminiconsulteâ (Oltrestura, Oltregesso e Altipiano) che potranno interloquire con lâamministrazione: âNel nuovo regolamento i comitati non hanno solo una funzione consultiva ma anche poteri dâiniziativaâ è la principale rivendicazione di Noemi Mallone.
I mugugni tuttavia non mancano e non arrivano solo dai consiglieri in dissenso. Contro lâassenza di un obbligo di consultazione si erano giĂ espressi in commissione alcuni presidenti di comitato tra cui quello di Cuneo Nuova Andrea Odello (candidato alle ultime elezioni con Crescere Insieme, a sostegno dellâattuale giunta) e si sono pronunciati nei giorni seguenti i comitati del San Paolo e di San Rocco Castagnaretta. Uno strappo, quello con una parte dei rappresentanti dei quartieri, che almeno per ora appare difficile da ricucire.
Andrea Cascioli

cuneo - Patrizia Manassero - Giancarlo Boselli - Consiglio comunale - Ugo Sturlese - Fratelli d'Italia - Comune - Cuneo per i Beni Comuni - Forza Italia - frazioni - Regolamento - Comitati di Quartiere - Quartieri - Nino Pittari - Consulta dei Quartieri - Indipendenti - Franco Civallero - Cuneo Mia - Claudio Bongiovanni - Noemi Mallone
commenti
Effettua il login per commentare