Decreto Sicurezza, Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia: "Profonda frattura nella maggioranza"
Il commento dei due gruppi di minoranza dopo il voto in Consiglio comunale: "Quando mancano visione comune e valori condivisi, l’aritmetica non basta a tenere insieme una coalizione"Riceviamo e pubblichiamo.
Nella seduta del Consiglio Comunale del 26 maggio, l’approvazione dell’Ordine del Giorno contro il cosiddetto “Decreto Sicurezza” – presentato dai gruppi consiliari Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia – ha fatto emergere in modo inequivocabile una frattura insanabile all’interno della maggioranza che guida il Comune di Cuneo. Una frattura non solo politica, ma soprattutto valoriale.
Se da un lato il Partito Democratico e alcune sensibilità più coerenti con i principi di giustizia sociale e tutela dei diritti hanno votato a favore del documento, dall’altro abbiamo assistito a un preoccupante allineamento di ampie fette della maggioranza con le logiche securitarie promosse dal governo nazionale. I consiglieri che si sono espressi contro l’Ordine del Giorno – come Barbano, Grosso, Pellegrino e Risso – e quelli che si sono rifugiati nell’astensione, nonostante la gravità del tema in discussione, si sono assunti una responsabilità pesante: quella di legittimare, anche solo indirettamente, un impianto legislativo che colpisce i più deboli, criminalizza il dissenso e mina le basi della convivenza democratica.
L’astensione, in particolare, è risultata tanto più grave perché ha riguardato esponenti di liste civiche e formazioni che, in campagna elettorale, si erano presentate come progressiste e attente ai diritti. Davanti a un attacco diretto alla dignità delle persone, non ci può essere neutralità: il silenzio, in certi casi, è complicità.
Il voto sancisce, nei fatti, una frattura profonda nella maggioranza. Non si può governare una città con chi si volta dall’altra parte quando vengono messi in discussione i fondamenti stessi della democrazia, della solidarietà e dello stato di diritto. Quando mancano visione comune e valori condivisi, l’aritmetica non basta più a tenere insieme una coalizione.
Alla luce di quanto accaduto, riteniamo necessario aprire un serio e profondo momento di riflessione politica e istituzionale. Il voto di lunedì ha segnato un punto di svolta che non può essere ignorato. Più che alimentare polemiche, oggi sentiamo la responsabilità di rivolgere un appello alla coerenza, alla chiarezza e al senso di responsabilità collettiva.
Come Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, esprimiamo forte preoccupazione per il rischio di un immobilismo politico che potrebbe condizionare negativamente la città fino al 2027. Quando vengono meno valori condivisi e una visione comune, diventa difficile costruire percorsi efficaci per rispondere ai bisogni della comunità.
Cuneo ha bisogno di una guida salda, capace di anteporre il bene collettivo a logiche di equilibrio precario. Ci auguriamo che questo momento diventi l’occasione per interrogarsi sinceramente sul progetto politico per la città, e per ricostruire – se possibile – un orizzonte amministrativo fondato su principi chiari, trasparenza e responsabilità verso i cittadini.
Cuneo per i Beni Comuni
Cuneo MIA
c.s.

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