"Diciamo no all'ingresso delle associazioni antiabortiste negli ospedali pubblici piemontesi"
La petizione indirizzata a Cirio lanciata su Change.org dalla Federazione Giovanile Comunisti ItalianiRiceviamo e pubblichiamo.
A fine settembre la regione Piemonte, su iniziativa del consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone e con il sostegno del presidente Alberto Cirio, ha diramato una circolare che non solo vieta le modalità di accesso alla pillola abortiva RU486 nei consultori, ma finanzia e rafforza l’ingresso delle associazioni antiabortiste negli ospedali pubblici. La circolare (consultabile all'indirizzo https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/una-circolare-indirizzo-sullaborto-farmacologico) prevede l'attivazione di sportelli informativi all’interno degli ospedali, consentita ad idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita, citando a titolo esemplificativo iniziative riconducibili al Movimento per la vita.
Nonostante un abbandono parziale di questo tentativo, per il fatto che la giunta scartò l’idea degli “sportelli informativi”, negli scorsi giorni, con una nota alle ASL, la Regione, riprendendo da dove si era precedentemente fermata, ha inserito tra i requisiti per il bando del 31 marzo 2021, riguardante l'aggiornamento dell'elenco associazioni con le quali collaborare, la finalità di tutela della vita fin dal concepimento.
Di conseguenza viene richiesto l'ingresso delle associazioni pro vita nei consultori, le quali si inseriscono al momento dei colloqui per l’IVG, tentando di dissuadere le donne in procinto di abortire.
Crediamo che una scelta così difficile e strettamente personale debba essere affiancata da un supporto imparziale, nella piena libertà di autodeterminazione, senza alcun tipo di pressioni esterne. È inaccettabile che l’amministrazione regionale utilizzi una circolare per cercare pubblicamente il rimprovero della donna che abortisce, richiamando implicitamente concetti paternalistici, quali la figura della 'donna-madre' e l'impossibilità di quest'ultima di avere pieno potere decisionale del proprio corpo. Noi vogliamo difendere un diritto inalienabile ovvero quello della scelta. La possibilità di decisione senza interventi esterni di associazioni ideologicamente coinvolte.
Per questo motivo, abbiamo avviato una raccolta firme indirizzata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sul sito change.org (change.org/ConsultoriLiberi), aperta a tutte e tutti coloro che vogliono comunicare la propria intenzione di difendere questa inviolabile libertà di scelta.
Federazione Giovanile Comunista Italiana FGCI Piemonte
c.s.
CUNEO fgci