''E' conveniente spendere 5 milioni pubblici per 'privatizzare' una parte di piazza Europa?''
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un lettore sul discusso progetto di riqualificazione: ''Non esiste il rischio che altre opere significative non vedano mai la luce?''Riceviamo e pubblichiamo.
Il Comune si prepara a spendere per una parte di piazza Europa una notevole somma, circa 5 milioni di euro, per un investimento che potrebbe portare propensione all'indebitamento, a meno che i futuri garages siano già tutti venduti prima ancora di essere realizzati e ad un prezzo che pochi cittadini possono permettersi in questo momento storico. Carissimo signor Sindaco, non pensa che a causa degli effetti sull’economia derivanti dalla pandemia aumenterà assai il numero di cittadini con difficoltà a pagare i tributi locali e che, di conseguenza, il Comune avrà un grosso aumento dei crediti di dubbia esigibilità? Perchè non limitarsi a spendere bene i soldi derivanti dal bando periferie, che non pesano sul bilancio comunale, per la superficie della piazza (la quale ha reale bisogno di una seria riqualificazione)? Come convincere tanti cittadini che la realizzazione delle rimesse e quindi de facto la cessione di una parte sotterranea della piazza ad acquirenti privati non sia un beneficio a vantaggio di pochi fortunati?
Non esiste il rischio che altre opere significative (ad esempio il recupero di edifici come i bagni municipali oppure il totale superamento delle barriere architettoniche e sensoriali) non vedano mai la luce se l’amministrazione concentrerà quasi tutte le risorse per il solo scopo di realizzare la rimessa sotterranea
privata in piazza Europa? C'è ancora tempo per riflettere, caro signor Sindaco, lo usi per raffinare ciò che si può ancora migliorare e, se permette un piccolo suggerimento, nella riqualificazione del sagrato della piazza non si dimentichi della storica fontana centrale che nel 1982 con la vittoria dei Mondiali di Calcio fu al centro di un ricordo ancora scolpito nella memoria di molti cuneesi.
Lorenzo Pallavicini
Redazione
CUNEO cuneo