Fondazione Crt, buona la terna: Adriano ce l’ha fatta
L’ex sindaco di Mondovì entra nel consiglio di indirizzo, al secondo tentativo. Nella prima votazione aveva rischiato di finire “impallinato” da Maria PeanoBuona la seconda in Fondazione Crt, anzi la terza, se consideriamo anche la tornata dello scorso anno in cui al nome di Paolo Adriano era stato preferito quello di Roberta Ceretto. Questa volta l’ex sindaco di Mondovì centra l’obiettivo ed entra nel consiglio di indirizzo della fondazione torinese che fu di Giovanni Quaglia.
È stato un percorso a ostacoli anche questa volta, per l’avvocato 56enne, tant’è che nella prima votazione, a sorpresa, nella terna indicata dalla Provincia di Cuneo era stato scavalcato da Maria Peano. La bovesana ex presidente della commissione regionale Pari Opportunità, espressione del Partito Democratico, aveva superato per un voto il mentore di quel Patto Civico di cui fa parte il suo successore alla carica di sindaco Luca Robaldo. Sarebbe stato uno smacco per il “terzo polo” cuneese, specie in una terna molto connotata in senso politico di cui faceva parte, oltre all’esponente dem, la dirigente di Fratelli d’Italia Maria Grazia Boffa, aennina antemarcia e fedelissima dell’assessore Bongioanni.
C’erano del resto precedenti molto insidiosi a palazzo Perrone di San Martino. Chiedere per conferme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo e al presidente della Regione Alberto Cirio, che non più tardi dell’anno scorso si sono visti bocciare senza appello due nomine pesantissime: erano stati indicati rispettivamente Gianfranco Morgando, pluri sottosegretario nei governi ulivisti e padre nobile del Pd piemontese, e l’ex presidente della Regione Enzo Ghigo.
Il rischio di un’ulteriore beffa per i decisori politici, questa volta cuneesi, è stato scongiurato e le tessere del mosaico si sono messe a posto: si realizza così, a un anno di distanza, anche l’ambizione di una doppietta monregalese nelle fondazioni del capoluogo. In Compagnia di San Paolo, infatti, siede già l’ex presidente di Fondazione Crc Ezio Raviola. Mondovì sempre più baricentro provinciale, dunque.
“La Granda esprime un ulteriore profilo autorevole che saprà bene rappresentare le tante e qualificate istanze che provengono da questo territorio” commenta Robaldo, salutando la nomina e omaggiando il “nuovo corso”: “Sotto la guida della presidente Poggi la Fondazione Crt sta evolvendo verso un modello ancor più virtuoso e di questo non può che trarre giovamento l’intero Piemonte”. Una replica l’aveva già riservata a chi aveva parlato di una “perdita di peso” della Granda negli equilibri della grande finanza: la nomina di Ceretto tra i sei membri del board non era affatto scontata. Non sono più i tempi di Quaglia, certo, ma l’asse che da Torino porta a Cuneo, via Mondovì, tiene botta.

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