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    CUNEO - Thursday 22 May 2025, 11:38

    Gaza, l'appello di Elio Lingua (Acli): "Non possiamo più tacere"

    La presa di posizione del presidente provinciale: ""I nostri politici dovrebbero vergognarsi per non avere il coraggio di condannare le azioni di Netanyahu"
    Gaza, l'appello di Elio Lingua (Acli): "Non possiamo più tacere"
    Pubblichiamo di seguito la riflessione sulla questione di Gaza presentata dal presidente provinciale delle Acli cuneesi, Elio Lingua, in occasione del Consiglio provinciale del sistema delle Acli della provincia di Cuneo, nella seduta del 15 maggio, svoltasi presso il circolo Acli di San Chiaffredo di Busca e Tarantasca.
     
    Permettetemi una breve riflessione che non ha a che vedere con l’ordine del giorno di questo consiglio, ma che mi sento di dover condividere con voi. Guardando i miei nipotini uscire da scuola, sereni, sorridenti, sento un colpo al cuore pensando ai bambini che a Gaza vediamo ogni giorno in condizioni estreme, affamati, ammalati, soli, perché magari i loro genitori sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani, che, da mesi, continuano a colpirli con violenza. È una situazione inaccettabile. 
     
    Nessuno di noi ha dimenticato come, la mattina del 7 ottobre 2023, Hamas abbia attaccato Israele, provocando circa 1.400 morti, tra civili e militari; abbia perpetrato violenze e torture anche su donne, minori e anziani e abbia portato con sé oltre 200 persone come ostaggi a Gaza, con la forza. 
     
    Come pure ricordiamo la risposta di Israele a questo attacco, durissima e ancora in atto, con azioni militari distruttive e ci chiediamo come il governo israeliano, che non ha certo dimenticato le atrocità dei campi di concentramento creati dai nazisti, possa ora infliggere tante sofferenze ai palestinesi, giustificando lo sterminio in atto con la volontà di combattere il terrorismo di Hamas. 
     
    Condanniamo con forza gli orribili attacchi di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi e chiediamo che si facciano tutti gli sforzi possibili per arrivare alla liberazione degli ostaggi che ancora sono tenuti prigionieri.
     
    Ma di fronte a tanto orrore ci chiediamo anche: fino a quando noi europei rimarremo in silenzio di fronte a tanta sofferenza? Com’è possibile che coloro che abbiamo votato come nostri rappresentanti in Europa, lautamente retribuiti, non possano promuovere un’azione comune per costringere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a desistere dalla sua folle impresa? 
     
    Com’è possibile che una madre di sette figli come Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, inclusa nelle 100 persone più influenti del Time nel 2020 e nominata la donna più potente del mondo da Forbes dal 2022 al 2024, non possa fare nulla, ma anzi abbia proposto un piano di difesa militare comunitario per rafforzare le capacità militari dell'Unione europea? 
     
    E i nostri politici italiani, anziché accapigliarsi urlandosi “vergogna” uno contro l’altro, dovrebbero vergognarsi loro stessi per non avere il coraggio di condannare in tutti i modi possibili le azioni di Netanyahu, attuando sanzioni contro Israele come contro la Russia. Non vogliono forse inimicarsi Israele e Washington per questioni economiche? Magari per continuare a comprare e vendere armi? Come se non bastasse, su Rainews è comparsa questa notizia: “Le colline vicino alla striscia di Gaza sono diventate un’attrazione per decine di persone che ogni giorno si radunano per osservare i bombardamenti israeliani …. Turismo di guerra…. a pagamento...”.
     
    Non possiamo più tacere, dobbiamo fermare il vento dell’odio che continua a soffiare, la situazione immorale a cui stiamo assistendo con rassegnazione e forse indifferenza. 
     
    Dobbiamo alimentare la speranza con la forza dei gesti anziché sperare nei gesti di forza” scriveva Papa Francesco nella sua autobiografia “Spera”; la responsabilità è di tutti, dobbiamo fare qualcosa per svegliare le nostre coscienze. Ricordiamo sempre quanto l’apatia politica possa essere pericolosa per tutti: quello che oggi tocca ad altri, domani potrebbe toccare a noi. 
     
    Facciamo qualcosa tutti insieme, non possiamo più tacere!
     
    Elio Lingua
    Presidente delle Acli Cuneesi
    Redazione
    luogo CUNEO
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    Tag:
    Acli - Gaza
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