Il vino è in crisi, il Pd chiede il conto: “Pessima comunicazione sul nuovo codice della strada”
In Consiglio regionale i dem chiedono risposte. “Con i dazi Usa al 30% si rischia una crisi senza precedenti” avverte Mauro Calderoni“Non siamo d’accordo con l’assessore: la crisi del vino non riguarda solo una piccola parte del Piemonte”, così esordiscono, esortando la Regione ad attivarsi per offrire supporto al mondo del vino, i consiglieri regionali Mauro Calderoni, Domenico Ravetti e Fabio Isnardi (Pd). Quest’ultimo aveva presentato l’8 luglio un’interrogazione a risposta urgente in cui chiede all’assessore regionale all’Agricoltura quali azioni si intenda intraprendere dopo la richiesta di distillazione giunta dai Consorzi di tutela, a seguito del calo di vendite per fattori esterni.
“Dopo una richiesta di rinvio alla settimana successiva, l’assessore Paolo Bongioanni ieri non si è presentato in aula, affidando a un testo la sua replica. Neanche a dirlo, si trattava di una serie di considerazioni anche condivisibili, sull’importanza del mondo del vino, ma nessuna idea o proposta concreta su come intende aiutare il settore”, commenta Isnardi, che respinge, inoltre, al mittente l’accusa di fare cattiva pubblicità al mondo del vino, nel parlare di un grave momento di crisi: “Fingere l’assenza di un problema, tra l’altro estraneo al lavoro dei numerosi addetti del settore e ampiamente denunciato dai consorzi di tutela, mi sembra un comportamento ben peggiore e dannoso per tutti. Ci sono sfumature, certo, ma anche strumenti legislativi in essere proprio per affrontare situazioni del genere”. Nello specifico, cita gli addetti ai lavori riguardo al mercato Usa: “Si è costruita una posizione di rilievo attraverso decenni di lavoro, è impossibile trovare nuovi mercati di sbocco da un giorno all’altro, anche se iniziare a impegnarsi in quella direzione è fondamentale”.
Inoltre secondo Ravetti i fattori in gioco sono molteplici: “La pessima comunicazione sulle nuove norme del Codice della Strada ha contribuito a cambiare le abitudini dei consumatori. La situazione geopolitica ha inoltre bloccato importanti mercati come quello russo e la crisi economica della Germania vanno a comporre un quadro di grande difficoltà, su cui la Regione deve intervenire”.
L’orizzonte, conclude Calderoni, è più ampio: “Con i dazi Usa al 30 per cento siamo di fronte al concreto rischio di una crisi senza precedenti, tra difficoltà sui mercati internazionali e segnali sempre più evidenti di sovrapproduzione. Per il settore vitivinicolo il rischio è di una tempesta perfetta: calo degli imbottigliamenti, migliaia di ettolitri di vino invenduto, incertezza sulla prossima vendemmia e forti ripercussioni su filiere che valgono miliardi in export e migliaia di posti di lavoro. Ma il danno non si ferma al vino: colpisce il lavoro, il reddito, il turismo e la tenuta stessa del nostro sistema economico”.

vino - Pd - Calderoni - Ravetti - Isnardi