Immissioni ittiche: c'è la nuova legge regionale, ma il mondo della pesca cuneese resta in apprensione
Secondo le indiscrezioni il Ministero dell'Ambiente potrebbe chiedere una revisione della normativa. Robaldo e Manzone: "Sarebbe un passo indietro, un ritorno alla confusione"A luglio, dopo diverse settimane di attesa, la Regione Piemonte ha adottato la legge regionale che ha autorizzato le Province piemontesi alle immissioni ittiche. Un passaggio molto atteso dagli operatori del settore, fin dalla scadenza della deroga governativa datata lo scorso 31 marzo. Ora, però, secondo le indiscrezioni il Ministero dell’Ambiente potrebbe chiedere alla Regione di rivedere la normativa recentemente approvata, generando una nuova situazione di stallo e incertezza per il futuro. Il tema è quello del divieto di immissione di specie “non autoctone”, previsto da un regolamento europeo e pesantemente criticato dal mondo della pesca.
Dalla pubblicazione della norma da parte della Regione, sono pervenute ai competenti Uffici della Provincia di Cuneo richieste di immissione fauna ittica da parte di venti soggetti, di cui: sedici associazioni, tre privati e un Comune. Sono così state autorizzate immissioni per i seguenti quantitativi di fauna ittica: trota iridea circa 11.420 kg e 4.500 avannotti; trota fario, circa 1.230 kg e 10.000 avannotti.
Le immissioni relative alle trote autoctone provenienti dagli incubatoi ittici FIPSAS Cuneo, con cui intercorre un accordo triennale 2024-2026, sono le seguenti: nel periodo maggio-agosto 2025 da parte di FIPSAS Cuneo immissione di un quantitativo massimo complessivo di 240.000 trotelle di trota marmorata (Salmo marmoratus) e di 65.000 trotelle di trota mediterranea (Salmo ghigi) provenienti dall'incubatoio ittiogenico di Demonte e dall'incubatoio schiuditoio di Cussanio, nei tratti del Bacino Tanaro e dei relativi sottobacini; nello stesso periodo, sempre da parte della FIPSAS provinciale, immissione di un quantitativo massimo complessivo di 190.000 trotelle di trota marmorata (Salmo marmoratus) e di 30.000 trotelle di trota mediterranea (Salmo ghigi), provenienti dall'incubatoio ittiogenico di Dronero, per il periodo indicato, nei tratti del Bacino Po e dei relativi sottobacini.
"Siamo grati agli uffici per il grande lavoro messo in campo ed alla Regione per avere sopperito alla assenza di disposizioni da parte del Governo. - spiegano il presidente della Provincia Luca Robaldo e il consigliere delegato Simone Manzone - La collaborazione con FIPSAS è ottima grazie al continuo confronto col Presidente Giacomo Pellegrino e con i tecnici della Federazione stessa. Certo, dal 31 marzo scorso (data in cui è terminata la deroga governativa) abbiamo navigato a vista e la preoccupazione per il futuro non manca".
Un eventuale intervento del Ministero dell’Ambiente creerebbe infatti problemi non per le immissioni elencate in precedenza, già autorizzate ed effettuate, quanto per il futuro, andando nuovamente a creare una situazione di indeterminatezza legislativa: "Questa è una indiscrezione che è pervenuta anche a noi e che crea gravi timori perché significherebbe, nuovamente, un passo indietro ed il ritorno alla confusione. Come Provincia, quindi, auspichiamo l’adozione da parte del Ministero dell’Ambiente di una normativa valida in tutto il territorio nazionale e che superi l’attuale situazione di incertezza”, dicono Robaldo e Manzone.

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