La Granda lavora sodo, ma sempre più spesso a tempo determinato
I dati nel rendiconto dell’Inps. Le buone notizie: scende sotto il 3% la disoccupazione e aumenta l’occupazione, con un boom tra le giovani donneÈ una provincia che lavora - si sapeva - e lo fa anche più di prima. Lo dicono i dati contenuti nel rendiconto sociale 2024 presentato dalla direzione provinciale dell’Inps. Se il tasso di occupazione resta pressoché invariato, attestandosi al 70,5% (sopra alla media regionale del 69% e molto più in alto di quella nazionale, ferma al 62,2%), quello di disoccupazione scende sotto la soglia del 3% (dal 3,6% al 2,7%) registrando anch’esso una percentuale inferiore rispetto ai valori regionali (5,4%) e nazionali (6,5%).
I maggiori scostamenti si rilevano sul tasso di disoccupazione femminile, in particolare nella fascia di età tra i 15 e 24 anni, con una riduzione dal 17% al 12,3%. Numeri confortati, in parallelo, dal netto aumento del tasso di occupazione femminile nella stessa fascia d’età: si passa dal 77,5% al 82,9%, con più di cinque punti percentuali di scarto. Parimenti si registra un aumento del tasso di occupazione femminile nella fascia di età 35-49 anni, che passa dal 77,5% al 78,0%.
I dati rassicurano anche sul fronte dell’occupazione maschile, in aumento dal 90,9% al 91,9% nella fascia 15-24 anni e ancora più in quella 35-49 anni, dal 93,9% al 94,7%. Sul tasso di disoccupazione maschile il maggiore scostamento è nella fascia di età tra i 35-49 anni passando dal 3,3% al 1,1%. Gli inattivi sono circa 232mila e sono rappresentati per oltre il 58% da soggetti di sesso femminile.
In termini sociodemografici il panorama provinciale, in linea con la tendenza regionale e nazionale, risulta anche quest’anno caratterizzato da un andamento naturale con saldo negativo costante. I dati Istat dimostrano che la popolazione residente nel 2024 è pressoché uguale all’anno precedente, attestandosi a 581.631 persone, circa il 14% dei residenti della regione Piemonte. In linea con il trend degli ultimi anni le immigrazioni hanno superato le emigrazioni.

Il mercato del lavoro: meno italiani hanno il posto fisso
In termini assoluti, la provincia di Cuneo vede nel 2024 un saldo netto occupazionale positivo, dovuto ad un numero maggiore di assunzioni (70.236) rispetto alle cessazioni (67.190). Le assunzioni rispetto al 2023 sono però nel complesso diminuite (da 72.178 a 70.236), con differenze tra italiani e stranieri. Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato e stagionale, si registra una diminuzione delle nuove assunzioni di italiani contro un aumento delle nuove assunzioni di stranieri. Si sottolinea inoltre che nel 2024 la tipologia di contratto che ha registrato il calo maggiore di assunzioni è il contratto a tempo indeterminato, con 1.349 assunzioni in meno rispetto all’anno precedente.
Le cessazioni calano leggermente (da 67.228 a 67.190), in particolare aumentano per gli italiani le cessazioni in tutte le tipologie di contratto, ad eccezione del rapporto di lavoro a tempo determinato, mentre per gli stranieri, nel complesso, diminuiscono le cessazioni, ad eccezione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e con contratto intermittente. In generale si evidenzia che i rapporti di lavoro a tempo determinato hanno registrato un aumento delle cessazioni per 1.192 posti di lavoro.

Meno ispettori, ma più sanzioni: irregolarità nel 71% delle verifiche
In linea con la tendenza nazionale, la Granda ha registrato un aumento delle entrate contributive del 3,69%. L’attività di vigilanza da parte dell’Inps ha visto nello scorso anno un calo del numero di ispettori in forza e di conseguenza del numero di ispezioni effettuate. Ciononostante, vi è stato un aumento delle sanzioni irrogate. L’attività di vigilanza documentale ha portato a 744 verifiche documentali, riscontrando nel 71% irregolarità e per il 7% rapporti di lavoro fittizi. Positivo l’andamento dei DURC che risultano per il 91,9% regolari, un dato superiore alla media italiana (83,8%).
In aumento la Naspi: 18mila le domande accolte nel 2024
Si riscontra un aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, andamento confermato da un numero maggiore di domande accolte di Naspi. Il totale delle domande accolte nel 2024 è stato di 18.091, di cui il 61% donne e il restante 39% uomini. L’Inps eroga il beneficio entro 15 giorni per circa il 82,5% delle domande.
La direzione provinciale di Cuneo lavora circa il 14% delle domande di cessazione di rapporto di lavoro dell’intera regione. Di particolare importanza risulta il numero di disoccupazioni agricole che, con 6.413 domande nella sola provincia di Cuneo, rappresentano ben il 48% del totale regionale.
Il numero dei beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione del rapporto di lavoro è aumentato, passando da 7.844 nel 2023 a 10.677 nel 2024, in conseguenza del maggior utilizzo della Cigo e della Cigs. Per la cassa integrazione ordinaria sono aumentati i tempi medi di attraversamento da domanda ad autorizzazione, passando da 11 a 49 giorni: un dato superiore rispetto sia alla media regionale che quella nazionale.

Le pensioni? Più basse rispetto alla media regionale
Nel 2024 i pensionati cuneesi ammontano a 165.429 (percettori di invalidità civile e indennità di accompagnamento esclusi), di cui il 51,23% donne. I pensionati Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) sono 154.720, di cui oltre il 51% rappresentati da persone di sesso femminile.
Il 53% delle pensioni vigenti sono pensioni anticipate o di anzianità (102.665), il 22% trattamenti pensionistici di vecchiaia (42.605), mentre un altro 22% è rappresentato dai trattamenti pensionistici ai superstiti (43.015). Infine un 3% è rappresentato dai trattamenti pensionistici per invalidità.
Sono soprattutto i maschi a percepire pensioni anticipate o di anzianità (75,25%) e di vecchiaia (13,90%), mentre le femmine registrano una maggiore percentuale per le pensioni anticipate o di anzianità (35,68%) e ai superstiti (33,71%). Le pensioni vigenti sono costituite per il 45% da pensionati della gestione speciale lavoratori autonomi, per il 37% da pensionati del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (Fpld) e per il 14% da pensionati della gestione pubblica. In riferimento alle tempistiche sono state lavorate nei 15 giorni il 73,30% delle pensioni della gestione privata e l’84,60% delle pensioni della gestione pubblica.
Tra le categorie di percettori, gli importi pensionistici della provincia sono leggermente più bassi rispetto alla media regionale. Nello specifico gli importi medi più alti sono stati quelli relativi ai dipendenti pubblici di genere maschile (2.373,60 euro in media), i più bassi quelli dei lavoratori parasubordinati di genere femminile (683,80 euro) e delle lavoratrici autonome (804,20 euro).
In riferimento alle anticipazioni pensionistiche, è diminuito il numero di pensioni liquidate per opzione donna (da 218 a 60 del 2024), a seguito dei requisiti di accesso più stringenti. Con la cosiddetta quota 103 sono state liquidate 147 pensioni, anche questo un dato in diminuzione rispetto al 2023. Si riduce inoltre il numero di certificazioni accolte per l’Ape che passa da 187 a 160 nel 2024, mentre le certificazioni accolte per i lavoratori precoci sono leggermente aumentate, da 207 a 225.

Più domande con l’assegno di inclusione che con il rdc
In provincia di Cuneo nel 2024 sono state erogate 21.381 prestazioni di invalidità civile, di cui circa il 73% relative a indennità di accompagnamento e il 27% a pensioni di invalidità civile. Le nuove prestazioni liquidate sono state 3.819, con un tempo medio di lavorazione di 168 giorni totali tra fase sanitaria (147 giorni medi) e fase amministrativa (21 giorni medi).
In riferimento alle indennità di accompagnamento, il 60% è erogato a persone di sesso femminile. Il 2024 è stato l’anno di introduzione dell’assegno di inclusione (Adi) che, rispetto alle misure di contrasto alla povertà erogate nel 2023 (RdC e PdC), ha registrato un aumento delle domande accolte, passando da 1.635 del 2023 a 2.938 del 2024. Anche le domande accolte relative alla prestazione Sfl (Supporto formazione lavoro) hanno registrato una variazione in aumento, salendo da 178 domande a 278 del 2024. Infine, i nuclei percettori dell’assegno unico sono aumentati da 58.821 a 60.298.
Nella direzione provinciale Inps di Cuneo è presente il polo Credito e Welfare, al quale è affidata la trattazione delle istanze delle provincie di Cuneo, Asti, Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. Dal Polo sono stati erogati, nel 2024, 988 piccoli prestiti, 91 prestiti pluriennali e 38 mutui ipotecari, con una diminuzione del 9% dei finanziamenti erogati, attribuibile alla diminuzione dell’erogazione dei piccoli prestiti.

I numeri dell’Inps: più contenziosi, meno dipendenti
Nel 2024, gli accessi in sede degli utenti nella direzione provinciale e agenzie territoriali per le informazioni di primo livello, ovvero sportelli di front end multiservizi, sono stati 14.618, mentre gli appuntamenti con web meeting e ricontatti telefonici sono stati 5.428.
Le consulenze specialistiche di secondo livello sono state 4.568, in lieve aumento rispetto al 2023, in cui erano state 4.288, con tempo medio di attesa di 7 giorni. Tra i canali di comunicazione con l’ostituto troviamo inoltre il cassetto bidirezionale dedicato ad aziende pubbliche e private, lavoratori domestici e relativi consulenti, che ha registrato nel 2024 oltre 35.907 comunicazioni in entrata, il Combipat dedicato a patronati che ha registrato 12.462 richieste, LineaInps dedicato all’utenza con 31.451 contatti. Infine, sono state ricevute circa 30 mila pec. L’Inps, inoltre, mette a disposizione degli utenti con disabilità e degli anziani, che hanno difficoltà a recarsi presso gli sportelli di sede, il canale utenza fragile.
Nel 2024 il contenzioso amministrativo presenta un aumento dei ricorsi pervenuti (669) rispetto al 2023 (446). Il 25% sono stati risolti in autotutela, un dato in crescita rispetto all’anno precedente quando erano arrivati al 19%. Il comitato provinciale e le commissioni speciali hanno deliberato su 282 ricorsi amministrativi. Per quanto concerne il contenzioso giudiziario ordinario, nel 2024 si accerta un andamento sostanzialmente stabile: i giudizi definiti, infatti, risultano pari al 46%. Il 46% è in favore dell’Istituto e circa il 38% in favore degli utenti. Il contenzioso contributivo dei lavoratori autonomi rappresenta la componente più incidente, con 145 giudizi pendenti totali, di cui il 45% concluso nel corso del 2024.
I dipendenti in forza nelle strutture Inps provinciali sono stati complessivamente 140 (comprensivo di dirigenti, medici e personale delle aree professionali), con un’età media di 52,4 anni. Il personale, considerando un raffronto dal 2016 al 2024, risulta in costante calo.
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