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    CUNEO - Thursday 14 January 2021, 12:57

    La sfida dei ristoratori al dpcm non infiamma la Granda: gli aderenti si contano sulle dita di una mano

    Stamattina l’incontro delle associazioni di categoria (contrarie all'iniziativa) con il Prefetto. “Rischio sanzioni per esercenti e clienti’’
    La sfida dei ristoratori al dpcm non infiamma la Granda: gli aderenti si contano sulle dita di una mano
     
    “Io apro”, la sfida dei ristoratori al dpcm, non infiamma Cuneo. La manifestazione di dissenso alle normative anticovid prevista per domani, venerdì 15 gennaio, non sembra fare breccia tra i ristoratori cuneesi. Al momento a rendere pubblica la loro adesione sono stati, con modalità diverse, pochi ristoratori e baristi in tutta la provincia: tra questi il Belvedere da Bosio di Busca il bar Fuera in lungogesso corso Giovanni XXIII° a Cuneo.
     
    Com’è noto tutto è partito da un ristoratore di Cagliari, in Sardegna, che ha scritto su Facebook "non spengo la mia insegna" e ha lanciato l’idea di una "protesta pacifica". L’iniziativa è diventata virale sui social, e con il tam-tam che si è generato molti esercenti hanno deciso di partecipare, senza distinzioni tra zone gialle e arancioni. Nella Granda la protesta dovrebbe scattare alle 18 di domani, quando a rigor di legge i locali dovrebbero chiudere al pubblico, ma la stragrande maggioranza dei ristoratori non sembra interessata.
     
    Da sempre la Granda non è particolarmente avvezza alle manifestazioni radicali e la scarsa adesione a questa iniziativa sui generis lo conferma. “È una protesta che non ha nessun motivo di essere, mette in pericolo delle persone e le loro famiglie", afferma Marco Bertorello, titolare dell'osteria “Senza Fretta” di via Roma. Il ristoratore butta acqua sul fucoo nonostante le difficolta che hanno colpito lui e i suoi colleghi: “Gli aiuti di stato non sono stati sufficenti, soprattutto per chi aveva aperto da poco. Per altri hanno mitigato la situazione, ma non è certo questo il modo di rispondere: lasciamo lavorare le associazioni di categoria”.
     
    La linea di Confcommercio è chiara, non c’è intenzione di mettere la paglia vicino al fuoco. “Sconsigliamo a tutti di farsi coinvolgere in situazioni al di fuori delle norme - spiega Giorgio Chiesa, presidente dell’associazione provinciale Albergatori ed esercenti turistici -. Ci sono le sedi opportune per far valere di propri diritti: un’ iniziativa di questo tipo mette a rischio sanzionatorio sia l’associato che gli avventori”
     
    “Questo non significa che si sia concordi con alcune prese di posizione del governo - aggiunge il titolare del Lovera Palace di via Roma -, ma si preferisce prendere posizioni istituzionali, anche forti, nelle sedi opportune”.
     
    Proprio in questi giorni Confcommercio sta lavorando su due fronti: politico e sanitario. “Sul primo aspettiamo la convocazione del ministro Patuanelli per discutere delle  priorità (Ristori, liquidità, affitti, pendenze fiscali/contributive n.d.r.), mentre per la salvaguardia dei livelli occupazionali faremo sponda sulle OO.SS - ha spiegato ieri il presidente nazionale FIPE Lino Stoppani. “Siamo in contatto anche con Conte - ha aggiunto -, che ha confermato entro metà gennaio una manovra da 20 miliardi per i settori più colpiti, da assegnare con il criterio della perdita di fatturato sull'intero anno 2020 sul 2019”. Intanto sul fronte sanitario sono stati avviati contatti con i responsabili del CTS, per provare ad andare oltre la chiusura delle 18, soprattutto per la ristorazione,  trovando la loro disponibilità ad iniziare un confronto. 
     
    Nel frattempo stamane a Cuneo il Prefetto Fabrizia Triolo ha convocato una riunione con le associazioni di categoria (presenti Confcommercio e Confesercenti), e le forze dell’ordine. In tale contesto è stato ribadito e condiviso che la linea è quella della legalità e delle norme. Dalla Questura fanno sapere che non ci saranno intensificazioni dei controlli, ma le pattuglie svolgeranno la loro normale attività: “Se riscontreranno delle violazioni della normativa vigente procederanno a contestare quanto riscontrato al diretto interessato” è il commento che arriva da piazzetta Usmiani.
    Samuele Mattio
    luogo CUNEO
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    Tag:
    cuneo - Ristoratori - Questura - Io apro
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