L’ascensore della stazione di Cuneo non funziona da giorni: Boselli sollecita il Comune
Tre giorni dopo il primo sopralluogo, il capogruppo di Indipendenti torna a chiedere un intervento: “Un servizio di questa importanza non può restare fuori uso”Non c’è solo il tema della sala d’aspetto non riscaldata, sollevato giusto in queste ore dai pendolari del Gruppo Oltre. La stazione ferroviaria di Cuneo ha almeno un altro grosso problema, relativo al persistente guasto dell’ascensore.
A segnalarlo, tre giorni fa, era stato il capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli: “Vicino alla biglietteria è segnalato in modo molto chiaro il punto d’incontro per le persone a ridotta mobilità, che da qui sono accompagnate ai binari. Purtroppo, da molti giorni ci sono complicazioni per effettuare le operazioni di accompagnamento”. L’ascensore, necessario a chi scende dal piano terra della biglietteria alla galleria che porta ai binari, è tuttora fuori servizio.
“Un servizio di questa importanza - continuava Boselli - non può restare fuori uso per tutti questi giorni. Lo segnalo alla sindaca e all’assessore alla Mobilità in modo che possa esserci un intervento forte e diretto su Rfi”. La responsabilità delle infrastrutture, infatti, è interamente a capo delle ferrovie, come aveva già segnalato l’amministrazione comunale quando in precedenti occasioni si è parlato di disservizi e problematiche connesse alla stazione.
Questa mattina Boselli è tornato per un aggiornamento, trovando l’ascensore ancora fuori servizio: “Forse è ora di intervenire?” domanda il consigliere comunale dell’opposizione. Sul tema c’è anche una sua interpellanza, presentata in vista del Consiglio comunale di lunedì prossimo. Si discuterà di azioni in vista della rigenerazione dell’edificio, di cui Boselli denuncia “lo stato di abbandono e trascuratezza”: “Molti consiglieri - ricorda - nel tempo hanno sollecitato la sindaca ad intervenire sulle Ferrovie dello Stato per sollecitare una operazione di investimento in rigenerazione e rilancio anche commerciale dell’immobile utile anche a contrastare concretamente il degrado della zona”.
Qualcosa parrebbe essersi mossa nel frattempo: si parla di un finanziamento di circa 9mila euro per uno studio di prefattibilità, affidato all’impresa sociale Stratosferica di Torino, che dovrebbe sottoporre a Rete Ferroviaria Italiana proposte per ottenere l’utilizzo temporaneo “per finalità sociali e culturali” di una parte dei locali interni. C’è un problema, i tempi: la sindaca aveva parlato già più di un anno fa di “un finanziamento importante” per riqualificare uno stabile che risale al 1937. Ancora prima, nel 2022, dopo un incontro con i vertici ferroviari si era parlato di “un percorso finalizzato a stilare un protocollo di intesa per il totale recupero funzionale”, ma “non prima del 2024”. Concetto ribadito ancora un anno più tardi. Ritardi e treni, come sanno i pendolari, troppo spesso purtroppo camminano di pari passo. Sarà questa la volta buona?
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