L’auto in un dirupo, parla il compagno della donna ferita: “Strada pericolosa, la Provincia intervenga”

Ha passato una notte intera tra le lamiere della sua auto, precipitata sulle rive del torrente Grana per una ventina di metri, prima che i soccorritori allertati dal padre riuscissero a individuarla. La terribile disavventura di una 42enne, avvenuta nella tarda serata di mercoledì scorso lungo la strada provinciale della valle Grana, ha avuto per fortuna un finale positivo: i vigili del fuoco e i tecnici del Soccorso Alpino hanno ritrovato la donna di Castelmagno ferita ma viva, dopo quattro interminabili ore, riuscendo a imbarellarla e trasportarla in ambulanza dopo altre tre ore.

L’automobilista, spiega il suo compagno, “ha riportato due fratture e danni psicofisici ancora in fase di valutazione. L’automobile da rottamare, e la gestione delle conseguenze - sanitarie, economiche ed emotive - grava interamente sulla nostra famiglia”. Poteva andare peggio, certo, dopo la brusca sterzata della Fiat Panda - “per evitare un veicolo proveniente in senso contrario” sostiene l’uomo - e la caduta in quel tratto “completamente privo di guard rail”: “Solo la presenza di alcuni alberi ha impedito l’impatto diretto con il fondovalle, e solo grazie alla prontezza e alla forza della conducente è stato possibile uscire dal veicolo e chiamare soccorsi”.

Al sollievo per lo scampato pericolo si unisce però una riflessione sulla scarsa sicurezza di quel tracciato: “Ritengo inaccettabile che un tratto di strada così pericoloso, affacciato su una parete scoscesa, non sia dotato di barriere di protezione. La mancanza di un guard rail ha trasformato una semplice uscita di carreggiata in un potenziale evento mortale. Questa volta, fortunatamente, non ci sono state vittime. Ma la prossima?”.

La richiesta, formulata alla Provincia, è di disporre un sopralluogo tecnico e procedere quanto prima alla messa in sicurezza: “Per evitare che simili episodi possano ripetersi con esiti ancora più drammatici”.

CASTELMAGNO