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    CUNEO - Saturday 06 July 2019, 11:07

    Lavoro, la Regione istituisce una 'cabina di regia' per monitorare e gestire le crisi

    Ieri mattina il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure ha ospitato la prima giunta 'aperta' monotematica, Il presidente Cirio: 'Dobbiamo pedalare tanto per dare ai lavoratori risposte concrete, non solo solidarietĂ '
    Lavoro, la Regione istituisce una 'cabina di regia' per monitorare e gestire le crisi
    “Non potevamo scegliere luogo migliore del Museo dedicato al grande Fausto Coppi, perchĂ© sappiamo di dover pedalare tanto. Lo faremo con energia consapevoli che il Piemonte ha bisogno di un’altra velocitĂ . Per questo motivo assumiamo un impegno preciso: dare ai lavoratori risposte concrete e non solo solidarietĂ , perchĂ© con la solidarietĂ  non si mangia”: il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha concluso con queste dichiarazioni la prima Giunta monotematica dedicata al lavoro, che si è svolta ieri al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. 
     
    La cittĂ  alessandrina, scelta come simbolo per casi emblematici come Pernigotti e Ilva, ha ospitato la prima delle Giunte “aperte” con cui il nuovo governo regionale intende affrontare i temi strategici per il Piemonte.  Presente accanto al presidente e alla squadra degli assessori anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, oltre ai rappresentanti del mondo istituzionale, sindacale e produttivo: Gian Paolo Cabella, sindaco di Novi Ligure, i segretari generali del Piemonte di Cgil Massimo Pozzi, Cisl Alessio Ferraris, Uil Giovanni Cortese, e il presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli. 
     
    “Le nostre eccellenze produttive e la professionalitĂ  di chi ha contribuito a renderle tali devono essere tutelate e restare in Piemonte - ha sottolineato il presidente Cirio -, non possono essere preda di imprenditori che vengono ad acquisire nostri marchi famosi, prendono finanziamenti e poi vanno a produrre all’estero con qualitĂ  minore. Gli aiuti che arrivano da enti pubblici devono rimanere legati al territorio”. 
     
    “Lamento l’arroganza di chi non vuole nemmeno prendere in considerazione imprenditori decisi a investire su Pernigotti, marchio storico che diremo con fermezza che non può lasciare Novi - ha dichiarato Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro -. L’azienda deve rimanere una, e tutti i soggetti devono fare sistema per far capire che non ci possono essere imprenditori stranieri che vengono in Italia per prelevare i nostri marchi. Noi - ha aggiunto - siamo per la Torino-Lione, perché dove ci sono infrastrutture c’è più scambio di merci, che può dare risultati sul versante occupazionale”.
     
    L’assessore alle AttivitĂ  produttive, Andrea Tronzano, si è soffermato sul fatto che “per andare alla conquista di nuovi mercati, dando fiducia agli imprenditori, la Regione deve tornare a programmare con cadenza pluriennale, compiendo un salto di qualitĂ  importante. Occorre anche potenziare le esperienze di tecnologia che si fondono con la cultura del territorio e lo fanno diventare autosufficiente. Ci sono distretti che stanno facendo questo sforzo, come l’aerospazio. Per arrivarci stiamo analizzando il nostro prodotto interno lordo, per capirne i punti di forza e debolezza”. 
     
    Elena Chiorino, assessore al Lavoro, ha annunciato che chiederĂ  al Ministero per lo Sviluppo economico “le motivazioni per cui, dopo tre mesi di trattativa serrata, è saltata la cessione del ramo gelati della Pernigotti. Saremo determinati e caparbi - ha aggiunto - per capire quali potranno essere gli interventi piĂą incisivi al fine di tutelare il marchio e il futuro dei lavoratori”. L’assessore ha poi annunciato “la formalizzazione in Regione di una cabina di regia per la gestione e il monitoraggio delle situazioni di crisi prima che si manifestino apertamente”. 
     
    A portare la sua testimonianza anche Piero Frescucci, lavoratore della Pernigotti e rappresentante delle Rsu: “I nostri problemi derivano dall’intransigenza di una proprietĂ  che non ha saputo valorizzare un marchio presente da 160 in Italia e nel mondo e sta prendendo in giro istituzioni e dipendenti. Chiediamo aiuto di tutti, deve esserci compattezza. Basta dare alibi ai proprietari”. 
     
    Massimo Pozzi, segretario generale Cgil Piemonte ha commentato: “SanitĂ , logistica e infrastrutture, manifattura industriale sono gli elementi strategici sui quali la Regione può avere un ruolo determinante. La sanitĂ  è un settore nel quale i livelli di innovazione sono continui ed accelerati ed è un grande volano economico. Nel comparto della logistica il sud del Piemonte può essere il retroporto che permette al nord-ovest di competere con i porti del nord Europa. Nell’industria manifatturiera si deve rafforzare il comparto produttivo dell’auto, con scelte politiche che aumentino gli investimenti privati e pubblici nell’automotive”. 
     
    Alessio Ferraris, segretario generale Cisl Piemonte: “Serve un nuovo Patto regionale, perchĂ© c’è bisogno del contributo di tutti per rilanciare un territorio che, nonostante le difficoltĂ , ha grandi potenzialitĂ  e competenze. Occorre intervenire non solo sulla quantitĂ  ma sulla qualitĂ  del lavoro, favorendo una attenta riqualificazione e formazione dei lavoratori e puntando su fattori fondamentali come l’innovazione e le nuove tecnologie. Occorre infine fare squadra per la realizzazione delle infrastrutture, andando oltre le appartenenze politiche. Il rilancio del Piemonte passa soprattutto da un nuovo modo di lavorare e stare insieme”. 
     
    Giovanni Cortese, segretario regionale Uil Piemonte: “Mancano nuove assunzioni tra i giovani, mentre gli ultra 55enni sono costretti a continuare a lavorare a causa del prolungamento dell’etĂ  lavorativa. Emblema della situazione generale è il fatto che Torino e altri 100 Comuni circostanti siano stati riconosciuti area di crisi complessa. Le multinazionali sono libere di incamerare finanziamenti pubblici e non avere vincoli sull’occupazione. Pernigotti si inserisce nel clichè di chi compra un marchio ed è insensibile agli effetti che provoca sui lavoratori e sulla qualitĂ  dell’azienda”. 
     
    Fabio Ravanelli, presidente Confindustria Piemonte ha aggiunto: “Il mondo delle imprese piemontesi guarda al nuovo Governo regionale con grandi aspettative per la responsabilità che lo attende. In questi anni il Piemonte è stato colpito dalla crisi più duramente delle altre aree dell’Italia settentrionale e la crescita si è fermata. Situazioni come quella della Pernigotti sono specchio di questo declino, che ha provocato crisi aziendali e deindustrializzazione, e vanno combattute con un cambio di passo della politica”.

    c.s.
    luogo CUNEO
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    Tag:
    Alberto Cirio - lavoro - Crisi - Piemonte - Tavolo - cabina - regia
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