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    CUNEO - Monday 26 October 2020, 14:06

    Le associazioni di categoria chiedono tempi certi per il ristoro: ''Altrimenti molti falliranno''

    Le reazioni dopo l'entrata in vigore delle nuove misure restrittive. ''È un lockdown indotto''
    Mauro Gola
    Mauro Gola
     
    Non si sono fatte attendere le reazioni delle associazioni di categoria cuneesi alle chiusure di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle 18 nei giorni feriali e la domenica stabilite dall'ultimo Dpcm, allo scopo di contrastare la diffusione del contagio da Coronavirus. Il Decreto ha sancito anche lo stop a cinema, teatri, sale scommesse, palestre, piscine, centri benessere e termali. Sospese anche le feste dopo i battesimi e i matrimoni.
     
    Il presidente della Camera di Commercio, Mauro Gola, ha convocato in mattinata una riunione d’urgenza con le categorie produttive. Nella conferenza stampa telematica che ne è seguita il numero uno degli industriali ha sintetizzato i punti affrontati nell’assemblea, individuando nei tempi certi per il ristoro delle aziende, nell’abbattimento della disparità tra il settore pubblico e privato e in una richiesta di maggiore ascolto del mondo produttivo una sintesi che ha messo tutti d’accordo. “Spero che, come ha detto Conte, queste siano davvero misure per passare un Natale più sereno - ha osservato Gola - Altrimenti sarebbe tutto inspiegabile e la fiducia di molti crollerebbe”. 
     
    Tra i settori più danneggiati il mondo della ristorazione e quello del turismo. ”Si tratta di un’enorme castratura del mercato - ha detto Giorgio Chiesa, presidente dell’associazione provinciale Albergatori -, il comparto ne uscirà a pezzi. Non ignoriamo l’aspetto sanitario, ma è fondamentale che il ristoro sia immediato: se arriverà l’anno prossimo molte aziende saranno già fallite”.
     
    Secondo il presidente di Confcommercio Cuneo, Luca Chiapella, ad essere danneggiati dalla chiusura dei bar e dei ristoranti saranno anche gli altri settori, non solo l’indotto: “Se si fermano loro si penalizza tutto il resto, se dopo le 18 non ci sarà gente in giro anche i negozi chiuderanno: è un lockdown indotto”. “Per mesi ci siamo battuti per fare applicare le nuove regole - ha detto con rammarico Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo -, oggi vediamo chiudere pasticcerie e gelaterie, equiparate ai ristoranti pur senza aver avuto gli stessi contributi a marzo e aprile”. 
    s.m.
    luogo CUNEO
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