"È l’Europa ad avere più bisogno degli USA e non viceversa"
Le riflessioni del sindaco di Valdieri Guido Giordana e dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza sull'attuale situazione internazionale, con attenzione particolare alla guerra in UcrainaRiceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
in occasione della tradizionale cena natalizia della componente di Destra di FdI, ieri sera a Vicoforte Mondovì, si è tenuto un dibattito di informazione sulla guerra in Ucraina. Gli ultimi giudizi sostengono che Trump vuole la resa dell’Ucraina per favorire Putin interlocutore privilegiato, e per disgregare l’Europa. Entrambi sono animati da spirito neoimperialista. È evidente che per Trump, come per tutti i presidenti americani, “America first”, anche sotto l’apparenza isolazionista. Per Putin è il credo politico che pervade perennemente i vari autocrati russi, da Pietro il Grande alla grande Caterina a Stalin a Breznev, con alle spalle una fonte inesauribile di risorse naturali ed energetiche. Purtroppo, l’Europa, dopo i primi intenti dei fondatori, ha voluto essere quella dell’ordinamento economico, finanziario, commerciale, burocratico, senza mantenere un minimo di naturale spirito nazionale e di dignità sovranista.
Siamo inchiodati al dilemma fra sentirsi convintamente europei oppure imboccare la via preoccupante del ritorno al nazionalismo. Ma come è possibile per noi cittadini europei uscire da questo dilemma se a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale siamo ancora in lotta virulenta per il contrasto ideologico fra antifascismo e fascismo, fra sinistra e destra, fra democrazia e autoritarismo? E non si tiene conto che il mondo geopolitico è ormai, fortunatamente, multipolare e scavalca queste contrapposizioni.
Il fatto che raffigura chiaramente la deludente realtà europea è appunto la guerra in Ucraina, per la quale si ironizza sui putiniani di complemento di casa nostra che intimano di arrendersi tanto la Russia ha vinto. Viene da pensare che nessuno mai ironizza sul fatto che tanti anni fa molti italiani si sono schierati dalla parte dell’antifascismo, e una fetta ha partecipato anche alla Resistenza, perché volevano che la guerra terminasse al più presto.
Come se ne esce da questo attuale continuo conflitto? Non certo con le previsioni di Mario Draghi che assicurava che Putin sarebbe crollato per le sanzioni. Bisogna tenere conto che la situazione di questi anni non è sorta dal nulla. Forse l’unico che ha ragione è il Papa con l’appello al disarmo generale. E questo vale anche per il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia. Anzichè difendere il principio della guerra ad oltranza all’aggressore Putin, si salvi il salvabile dell’Ucraina e lo si garantisca per il futuro.
Un’ultima considerazione. È l’Europa ad avere più bisogno degli USA e non viceversa. Pertanto noi confidiamo nella capacità di fare “ponte” della leader Meloni fra Washington e Bruxelles.
Ringraziamo per la pubblicazione, distintamente.
Paolo Chiarenza e Guido Giordana per la componente di Destra cuneese
Redazione
CUNEO Ucraina
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