L’inaugurazione del Tenda, un traguardo “simbolico ed emozionante”? Esageruma nen
L’inciso nell’ordine del giorno di Centro per Cuneo viene cassato dagli altri gruppi. Lapidaria la capogruppo del Pd Carli: “Stiamo zitti, perché facciamo meglio”Tutti d’accordo nel Consiglio comunale di Cuneo sulla necessità di proseguire la “battaglia” del Tenda. Un po’ meno sulle sfumature, tant’è che la definizione di “traguardo simbolico ed emozionante”, riservata nell’ordine del giorno di Centro per Cuneo all’inaugurazione del 27 giugno scorso, viene cassata a furor di popolo. Il documento alla fine passa con 24 voti a favore e l’astensione di due consiglieri di centrodestra (non partecipano al voto gli Indipendenti).
A farsi portavoce della modifica è la capogruppo del Partito Democratico Claudia Carli, in termini lapidari: “Stiamo zitti, perché facciamo meglio. Vi posso garantire che se i cittadini non hanno aspettato coi forconi è perché sono gente perbene”. Bocciato anche l’inciso “quest’ordine del giorno nasce da una proposta civica”: “È ridondante e non ha nessun senso in un impegno politico”. I centristi accolgono di buon grado la correzione, così come l’altro emendamento proposto da Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) per ricordare “l’importante apporto dato e che continua a dare la ferrovia delle meraviglie Cuneo-Ventimiglia-Nizza”. La richiesta è di impegnarsi per l’aumento delle corse giornaliere fino a otto e “l’impiego di mezzi adeguati e sufficienti sia al numero passeggeri che al trasporto delle biciclette, soprattutto durante la stagione estiva”.
Del resto non si può dire nemmeno che i proponenti dell’ordine del giorno spingano sul “tutto va bene, madama la marchesa”: “Oggi il tunnel funziona ancora in modalità parziale, - ricorda Flavia Barbano di Centro per Cuneo - manca infatti il collegamento della canna storica che dovrà essere adeguata agli standard europei in materia di sicurezza e standard veicolari”. E ancora “manca una quota significativa di finanziamento sia dal lato italiano che francese, la gara d’appalto non è ancora stata pubblicata e il cronoprogramma non è ancora ufficialmente reso pubblico”. Il collega di lista Silvano Enrici sintetizza: “Non si può parlare di meriti, i meriti non ce li ha nessuno. Se ci fossero ci sarebbero due canne finite e non quattro cantieri di qua e sette di là. Siamo in un disastro totale dopo dieci anni”.
Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) è - se possibile - ancora più tranchant: “È una vergogna nazionale: la progettazione iniziata nel 2013 doveva finire nel 2017, siamo arrivati nel 2025 e si prevede la seconda canna a chissà quando”. C’è però chi legge nella presentazione di un documento non condiviso, opera di una singola lista, il sintomo che “nell’orchestra della maggioranza ci sono dei suonatori stonati”. A dirlo è un appassionato di retroscena come Giancarlo Boselli (Indipendenti): “È una forzatura per dimostrare all’interno della maggioranza che noi comandiamo e all’interno del consiglio che siamo noi che dettiamo la linea: fermatevi un attimo, - aggiunge rivolto ai centristi - vi sta mancando l’intelligenza politica”.
“C’è ancora molto, moltissimo lavoro da fare” riconosce la sindaca Patrizia Manassero, lamentando i cortocircuiti della comunicazione che hanno condizionato il percorso verso la riapertura a singhiozzo: “I diversi sistemi amministrativi hanno fatto sì che in questa stagione di lavori i sindaci francesi ne sapessero sempre un pezzo di più, generando tensioni non indifferenti”. La conferenza intergovernativa, aggiunge, “molto spesso ci ha ascoltati, ci ha ascoltati di sicuro rispetto alla proposta di tenere aperto dalle 6 alle 21 evitando le fasce”: “C’è necessità di continuare a monitorare e rappresentare i bisogni del territorio in modo unitario, sia sul completamento del tunnel attuale che sulla realizzazione della seconda canna. Il comitato di monitoraggio ha rinnovato l’impegno ad andare avanti, cercando anche di migliorare la qualità della relazione con il governo e chiedendo la collaborazione alla Prefettura”.

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