Nasce un comitato per tutelare la villa che durante la Resistenza ospitò il comando partigiano di Cuneo
L'edificio è abbandonato all'incuria e il sodalizio intende conoscere le intenzioni dell'amministrazione. Sturlese: "Vicenda squallida e vergognosa"âĂ in corso la redazione di una variante al PEC di villa Invernizzi. La sua riqualificazione sarĂ , nelle prossime settimane e mesi, uno dei temi principali nelle commissioni e nei consigli comunaliâ: era lo scorso 26 ottobre quando lâassessore allâUrbanistica del Comune di Cuneo, Luca Serale, rispondeva a unâinterrogazione del consigliere di minoranza Ugo Sturlese che chiedeva conto della situazione dellâimmobile di via Ettore Rosa. Da allora è passato quasi un anno ma nulla è cambiato e il leader della sinistra cittadina è tornato a incalzare lâamministrazione domandando quali siano i progetti per la villa storica, simbolo della Resistenza cuneese.
Questa volta la questione non è stata posta dai banchi della minoranza, ma da una location inconsueta: lâOpen Baladin di piazza Ex Foro Boario. In una partecipata conferenza stampa - presenti circa 60 persone - Sturlese, accompagnato dallâarchitetto Angelo Bodino e dal direttore dellâIstituto Storico della Resistenza Gigi Garelli, ha annunciato lâintenzione di dare vita al comitato spontaneo di âTutela e valorizzazione di villa Invernizziâ.
âĂ una vicenda squallida e vergognosa - ha tuonato il rappresentante di Cuneo per i Beni Comuni -. La situazione di villa Invernizzi rappresenta un oltraggio alla storia civile e politica della cittĂ : si tratta di un luogo cardine della Resistenza e di un simbolo dellâarchitettura libertyâ.
Una dozzina dâanni fa sembrava che il villino costruito nel 1910 per lâindustriale caseario Amilcare Invernizzi fosse destinato allâabbattimento. Non è un mistero che sotto lâamministrazione del sindaco Alberto Valmaggia lâintenzione del Comune era quella di demolire lâedificio per allargare via Arnaud, congiungerla con via Dante Livio Bianco e ampliare infine via Ettore Rosa, di modo da farla diventare una strada di scorrimento a due corsie.
A salvare lâedificio, oltre ad alcuni elementi architettonici di pregio, fu il suo valore memorialistico: durante la seconda guerra mondiale infatti lâabitazione era stata sede del comando partigiano di Cuneo. GiĂ dal settembre 1943 Invernizzi aveva ospitato alcune riunioni del Cln cittadino, mentre sua moglie dirigeva il servizio di vettovagliamento e infermeria dei partigiani e delle missioni alleate nelle ultime fasi della battaglia per il capoluogo della Granda.
Per questi motivi la Soprintendenza ai Beni Culturali intervenne e decise di porre un vincolo storico culturale sul complesso, che tuttavia da anni è abbandonato allâincuria: il Comune ne è proprietario per il 95% ma, almeno per il momento, non si intravedono margini per un recupero strutturale.
Nei video gli interventi di Sturlese, Garelli e Bodino.
Samuele Mattio

villa invernizzi
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