Nel 2024 i lavoratori stranieri residenti nella Granda hanno inviato in patria 68 milioni di euro
I dati della Banca d'Italia sul volume delle rimesse inviate ai Paesi di origine da parte delle famiglie immigrate in Italia sono stati elaborati dalla Fondazione Leone MoressaNel 2024 i lavoratori stranieri residenti in provincia di Cuneo hanno inviato in patria 68 milioni di euro, il 63,2% in più rispetto al 2014. In totale, i lavoratori stranieri in Piemonte hanno trasferito verso i loro Paesi di origine 483 milioni di euro: il 55,1% del totale arriva dalla provincia di Torino (266 milioni), davanti solamente alla Granda in questa particolare graduatoria.
I dati sono quelli della Banca d’Italia, elaborati dalla Fondazione Leone Moressa, secondo la quale nel 2024 il volume delle rimesse inviate in patria dalle famiglie immigrate in Italia è stato pari a 8,3 miliardi. Inoltre, utilizzando il modello della Banca d’Italia per la misurazione delle rimesse informali, si può stimare un flusso “invisibile” compreso tra 1,2 e 3,7 miliardi di euro, che porterebbe il volume complessivo tra 9,5 e 12,0 miliardi.
Si legge nella ricerca: “Il volume delle rimesse ha registrato un aumento tra il 2017 e il 2021. È ipotizzabile che i valori del 2020 e del 2021 siano stati influenzati dalle misure di limitazione della mobilità internazionale, che hanno ridotto le rimesse “invisibili” e quindi aumentato quelle formali. Già dal 2022, a seguito della ripresa post-pandemica, si può ipotizzare che siano tornate ad aumentare anche le rimesse ‘invisibili’, determinando un riequilibrio dei flussi finanziari".
Nel 2024, il Bangladesh si conferma la prima destinazione con 1,4 miliardi di euro, pari al 16,9% del totale. Seguono Pakistan e Marocco, rispettivamente con 600 e 575 milioni. Questi tre Paesi registrano tutti un trend fortemente positivo negli ultimi dieci anni. Le rimesse verso la Georgia sono passate da 91 milioni a 501 milioni in dieci anni (aumento di più di cinque volte), nonostante una popolazione residente in Italia di appena 30 mila abitanti. Fuori dalle prime venti posizioni la Cina, con appena 4 milioni di euro inviati in patria nel 2024, a fronte di una popolazione di oltre 300 mila residenti. Fino al 2013 la Cina era la prima destinazione delle rimesse, con picchi di oltre 3 miliardi inviati nel 2011 e 2012.
Rapportando le rimesse alla popolazione straniera in Italia, mediamente ciascun cittadino immigrato invia in patria 131 euro al mese. Tra le prime venti comunità straniere presenti in Italia, i valori pro-capite massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh (604 euro mensili pro-capite). Anche Pakistan e Filippine registrano valori superiori a 300 euro mensili pro-capite. Sotto la media, invece, i Paesi più vicini come quelli del Nord Africa e dell’Est Europa, in cui è ipotizzabile un peso significativo delle cosiddette rimesse “invisibili”.
Oltre un quinto delle rimesse parte dalla Lombardia (1,8 miliardi). La seconda Regione è il Lazio, con 1,3 miliardi. Segue l’Emilia-Romagna, con quasi 830 milioni inviati nel 2024. A livello di singole province, Roma supera il miliardo di euro inviato nel 2024; segue Milano, con 911 milioni. Quasi un quarto di tutte le rimesse italiane parte da queste due città. Seguono Napoli e Torino, rispettivamente con 424 e 266 milioni di euro.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “L’invio di denaro verso i Paesi d’origine è uno degli strumenti attraverso cui i migranti sostengono i mezzi di sussistenza, rafforzano le economie e contribuiscono direttamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). I dati evidenziano una forte diversità tra i diversi Paesi di destinazione, con una vitalità maggiore tra le comunità asiatiche. Rilevante il peso dei flussi “invisibili”, favoriti dai viaggi verso i Paesi vicini e dai nuovi strumenti digitali”.
“Sono considerati - precisa il rapporto - i trasferimenti di denaro all’estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati, senza transitare su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario (regolamento in denaro contante). I movimenti ‘invisibili’ includono trasferimenti in forma di denaro contante a seguito del viaggiatore o di altra persona fidata o altre modalità ‘artigianali’ non registrabili dalle rilevazioni ufficiali. Il modello di stima della Banca d’Italia si basa sull’evidenza che le rimesse verso i Paesi più vicini sono mediamente inferiori rispetto a quelle verso i Paesi lontani, proprio per la presenza di ‘flussi invisibili’, naturalmente più facili verso i Paesi raggiungibili via terra come Est Europa e Balcani”.
Redazione

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