'Nel servizio di Report finalmente chiarezza sul ruolo delle Province'
Nei giorni scorsi la trasmissione Rai ha mandato in onda un'inchiesta sulle conseguenze dei tagli agli enti territoriali: il commento di BorgnaNei giorni scorsi la trasmissione televisiva Rai “Report” ha dedicato una lunga e approfondita inchiesta sulle Province mostrando che cosa succede al Paese se si tagliano le risorse per curare il territorio. Dai dati diffusi è emerso con chiarezza che le istituzioni vicine ai cittadini, come le Province, non sono uno spreco, ma un ente necessario per programmare e progettare gli investimenti e coordinare lo sviluppo locale.
“È questo il ruolo che la Costituzione assegna alle Province, che in questo momento di crisi diventano essenziali per la ripresa", ha commentato il presidente dell’Upi (Unione Province d’Italia) Michele de Pascale. “E’ stato acceso un faro sulle pesanti conseguenze subìte dai cittadini a causa della riforma imposta nel 2015 che ne ha limitato le competenze e dei tagli lineari che hanno inciso sui servizi”.
L’inchiesta ha illustrato, documenti alla mano e interviste ai diretti protagonisti della mancata riforma, le conseguenze dei tagli alle Province. Ha fatto conoscere il caos che regna nelle Regioni a Statuto speciale dove, anziché semplificare e alleggerire la struttura burocratica, si sono moltiplicati gli enti in sostituzione delle Province.
Il presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna: “Ne è venuto fuori il vero ruolo delle Province che si confermano una risorsa importante come ente di cura e controllo del territorio, con un compito di programmazione e progettazione degli investimenti. Ci siamo battuti nei mesi scorsi e con successo per recuperare da Roma risorse che erano state distribuite sul territorio nazionale con criteri, a nostro parere, non equi. Abbiamo dimostrato ogni volta di saper spendere bene i soldi con interventi importanti sulle nostre strade, che pur sommano a 3.300 km e sugli oltre 70 edifici scolastici della Granda. Ora i territori saranno protagonisti della ripresa”.
“A livello nazionale – conclude l’Upi – sono pronti altri 2 mila progetti tra strade e scuole: non è più sufficiente ammettere, come ormai è palese, di avere commesso un errore sulle Province. Ora serve fare un passo in avanti e restituire stabilità al sistema locale perché tutte le istituzioni possano, come devono, contribuire a garantire il benessere e i diritti dei cittadini”.
c.s.

cuneo
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