Nessuna riqualificazione per la cava di Bombonina: è chiusa, ma non inattiva
Bongiovanni (Cuneo Mia) aveva sollevato la questione dello smaltimento dell’impianto, dove i lavori sono interrotti dal 2021. Una nuova ditta però vuole subentrareNon ci sarà, almeno per ora, una riqualificazione della cava dismessa tra Madonna delle Grazie e Bombonina, per una ragione molto semplice: la cava in realtà non è dismessa. A renderlo noto ha provveduto l’assessore all’Ambiente Gianfranco Demichelis nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Cuneo.
Rispondeva a un’interpellanza di Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), nella quale si chiedeva conto del mancato recupero: “L’obbligo di smaltimento delle cave dismesse è solitamente a carico del soggetto che presenta la richiesta di estrazione” ha ricordato il consigliere, ricordando come “secondo una sentenza del Tar del Veneto, tale obbligo non si prescrive perché la sua inosservanza determina un’alterazione del territorio”. Paolo Armellini (Indipendenti) suggeriva di farne uno strumento di risposta alla crisi idrica: “Le cave di ghiaia come questa, terminato il periodo di estrazione sono in grado di autoimpermeabilzzarsi e svolgere funzione di invaso”.
Se i lavori di coltivazione sono in effetti fermi dal dicembre 2021, come conferma Demichelis, è tuttavia vigente una proroga richiesta dalla ditta F.a.g. srl e concessa fino al 31 dicembre 2025: il 31 marzo scorso è pervenuta alla Provincia l’istanza di subingresso alla titolarità tra la ditta Edilscavi e la ditta F.a.g., il 15 aprile la Provincia ha richiesto a Edilscavi integrazioni documentali. Si profila quindi un subentro nella proprietà della cava situata nei pressi della località Torre Acceglio e del centro commerciale Grande Cuneo, la cui convenzione era stata approvata dal Consiglio comunale il 29 ottobre 2002.
“La ditta ha provveduto in maniera celere all’invio della documentazione, tutto questo iter dovrebbe portare alla formalizzazione dell’ingresso di Edilscavi entro l’estate” fa sapere l’assessore: perciò “la cava non è dismessa, ma da considerarsi attiva a tutti gli effetti, non solo in termini autorizzativi ma in prospettiva produttivi. Alla scadenza della concessione, che sarà verosimilmente prorogata, si procederà al recupero”. Qualche profilo critico resta comunque da parte di Bongiovanni, per il quale “è indubbio che si sia fatta vedere un po’ di melina” attorno alla vicenda.
Andrea Cascioli

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