Nomine enti parco, sparisce l’emendamento di Sacchetto e Robaldo ringrazia

Anche il presidente della Provincia Luca Robaldo e il sindaco di Entracque Gian Pietro Pepino esprimono gratitudine alla Regione per il ritiro dell’emendamento sulla legge di riordino, con cui si prevedeva di cancellare la nomina dei presidenti degli enti parco “d’intesa con le comunità delle aree protette”.

 

"È sempre bene coinvolgere i Comuni ed i loro amministratori” ribattono Robaldo e Pepino: “Ed è con questo spirito che, cogliendo anche le riflessioni della consigliera regionale Giulia Marro, ci siamo permessi di rappresentare alla Giunta Regionale le nostre forti perplessità in merito all'emendamento che, invece, le escludeva. Siamo grati, in particolare, all’assessore Gallo ed al vicepresidente del Consiglio Regionale Graglia che hanno accolto queste perplessità”.

 

Un pasticcio tutto interno al centrodestra, dal momento che a presentare l’emendamento era stato Claudio Sacchetto di Fratelli d’Italia, preso in castagna dalla collega di Avs: “Mi chiedo cosa ne pensano i sindaci e i presidenti di provincia che fanno parte delle comunità locali che finora avevano avuto voce in capitolo sulle scelte delle Regione, ridotti al silenzio e all'obbedienza” aveva commentato Marro.

 

La risposta, evidentemente, è arrivata. Sullo sfondo c’è il delicato risiko delle nomine alla presidenza dei parchi: nelle Alpi Marittime Fratelli d’Italia ha tirato la volata ad Armando Erbì, contro il parere appunto di Pepino (unico a votare contro, insieme alla sindaca di Briga Alta), delle associazioni ambientaliste e della stessa Marro che aveva sollevato la questione di una presunta incompatibilità del direttore di Conitours, poi “promosso” dall’esame dell’Anac. Ancora incerta la partita sul Parco del Monviso, dove i nomi in corsa sono quelli dell’uscente Dario Miretti e di Marco Dastrù.

Andrea Cascioli