Nuovo ospedale di Cuneo, il Popolo della Famiglia: ''Ci sia da esempio ciò che è successo a Verduno''
Il coordinatore provinciale Panero sul 18 a 1 in favore del Carle: ''Se le due scelte erano così distanti perché confrontarle?'' "Le esigenze di salute dei cittadini della Granda devono essere il criterio principale nella scelta del nuovo Ospedale": questo le parole di Mario Campanella, medico e Dirigente del Popolo della Famiglia, a commento delle discussioni in atto sul progetto del nuovo nosocomio cuneese.
"È importante - continua Campanella - che la scelta dell'opera tenga conto in prima istanza delle esigenze di coloro che la dovranno utilizzare. Per questo vanno considerati molteplici aspetti per dotare la provincia di un polo sanitario di eccellenza facilmente raggiungibile (anche dalle persone più disagiate), a misura del paziente e con i più moderni criteri di edilizia sanitaria. Il tutto possibilmente in tempi ragionevoli. Ci sia di esempio (da non imitare) ciò che è successo per l'Ospedale di Verduno. Cosi come nella programmazione sanitaria regionale non bisognerà mai dimenticare che la nuova struttura non può e non deve penalizzare altri presidi ospedalieri fondamentali per il vasto territorio provinciale: penso all'Ospedale di Savigliano che sta offrendo in questi mesi un grande servizio o alle strutture di Saluzzo e Fossano già troppo ridimensionate negli ultimi anni e rivelatesi invece utilissime in questa pandemia".
Sulla vicenda interviene anche il Coordinatore provinciale del Popolo della Famiglia Antonio Panero: "Numerosi soggetti (probabilmente troppi) sono impegnati nel trovare una soluzione adeguata al problema. Secondo le informazioni pervenute dagli organi di stampa, lo Studio incaricato ha indicato il sito della nuova struttura presso l’attuale Ospedale Carle di Confreria, con un punteggio 18 a 1 rispetto al sito del Santa Croce, ipotizzando 11 anni di lavori e 207 milioni di Euro di spesa. È quanto meno singolare che un confronto fra due ipotesi porti ad un plebiscito per una delle due: se le due ipotesi erano così distanti perché confrontarle?".
"Tralasciando le previsioni sui tempi e sui costi - continua Panero - le premesse le difficoltà oggettive di ogni grado a riconvertire l’attuale Ospedale, prendiamo atto della scelta fatta dagli organi competenti, in attesa della eventuale conferma dell’Assemblea dei 150 Sindaci dell'ASL CN1. Con la speranza che nei parametri utilizzati per la scelta del sito si tengano in debito conto le esigenze delle parti più fragili della società (gli anziani, le famiglie con figli piccoli ed i soggetti con disabilità). Ci è difficile pensare che un ospedale fuori Cuneo, con una viabilità ed i trasporti già ora carenti, possa essere facilmente raggiungibile.
Abbiamo appreso che Piazza d’Armi diventerà un parco per la città, un’area facilmente raggiungibile da tutte le persone prive di mezzi di trasporto ed ottimamente collegata alla cinconvallazione Est-Ovest, con un’uscita direttamente sulla piazza. L’allestimento di un parco è un’idea positiva, ma Cuneo, per sua fortuna, è immersa nel verde e circondata dal parco fluviale: riteniamo pertanto che in questo momento storico un altro parco potrebbe non essere essenziale, ma un Ospedale facilmente raggiungibile ed a misura delle fasce più deboli sicuramente si, grazie anche alla moderna architettura in grado di coniugare efficienza e sostenibilità nel rispetto dell'ambiente".
"Confido che i Sindaci dell’ASL CN1 - conclude Panero - tengano conto di tutte queste problematiche e che chi dovrà prendere la decisione definitiva lo faccia nell'interesse primario dei bisogni di salute e di accesso ai servizi di tutti i potenziali utenti del nuovo Ospedale"
Redazione
CUNEO cuneo