Ospedale di Cuneo, i fondi per la sicurezza ci sono. Quelli per il nuovo Carle no
La rivelazione di Bongiovanni (Cuneo Mia): “Nessuna traccia dell’inizio della progettazione nei documenti regionali del 2025. Continua la presa in giro”La Regione non mette l’ospedale unico di Cuneo nella sua “lista dei desideri”. A rivelarlo è il consigliere di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni, dopo aver spulciato la delibera con gli obiettivi economico-gestionali per l’anno in corso e la successiva determina dirigenziale: “Abbiamo potuto appurare che l’adeguamento antincendio è presente nei due documenti, mentre non c’è traccia non solo dell’antisismico ma nemmeno dell’inizio della progettazione del nuovo ospedale per il 2025”.
“Continua la presa in giro sul nuovo ospedale, solleciti l’adeguamento antisismico al più presto” esorta l’esponente dell’opposizione, rivolgendosi alla sindaca Patrizia Manassero. La quale dal canto suo risponde a Bongiovanni e al collega Giancarlo Boselli (Indipendenti) fornendo rassicurazioni su quest’ultimo punto: “Nel 2023, con una determina dirigenziale, è stata data copertura a queste risorse per 30 milioni: parte di questi interventi sono già stati anticipati sulla sede del Carle. Si stanno utilizzando fondi Pnrr con scadenza al 2026. In questo momento l’azienda ospedaliera dice che sono in corso le operazioni di verifica per definire quali siano gli interventi necessari sul Santa Croce. La mia richiesta è di continuare e non desistere: ci sono le risorse, ci sono lavori in corso su uno dei due edifici e si stanno predisponendo sull’altro”.
Entrambe le sedi dell’ospedale quindi potranno essere messe in sicurezza dal punto di vista dei rischi di incendio e di terremoto. Boselli tuttavia lamenta i tempi lunghi dell’operazione: “Nel 2021 sono stati messi a disposizione i fondi, siamo nel 2025. Quegli interventi dovevano essere programmati e portati a termine, dovrebbero già essere in corso. In queste vicende servono i nomi e i cognomi”.
Se da un lato comunque c’è un percorso delineato, sul fronte del nuovo ospedale restano le incognite. A ottobre si dovrebbe dirimere la controversia giudiziaria con la Inc, legata alla bocciatura del partenariato. Poi chissà. Dalle opposizioni il fuoco di fila contro il progetto ospedale unico non è mai cessato. Se da sinistra Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) mette nel mirino “questo gioco al rinvio fatto dalla Regione, che ha scelto due canali di investimento diversi per poi tornare all’Inail, e la scelta ostinata del comune di realizzare il nuovo ospedale al Carle”, da destra Beppe Lauria (Indipendenza!) contesta “la responsabilità di aver fatto un percorso nel quale non ci fu mai una discussione su progetti diversi”, con le due commissioni speciali nelle quali si decise prima di unire le sedi, poi di costruire a Confreria.
Poco male se la Regione si “scorda” di tutto, dicono i contrari. È ancora Sturlese, in una diversa interpellanza, a rilevare che il Santa Croce e Carle, nel frattempo ha continuato a lavorare bene, tanto da ricevere dall’Agenas la palma di “migliore hub d’Italia”: “Il rischio che poteva avversarsi era quello di un abbassamento delle prestazioni ospedaliere: in parte questo è avvenuto in una prima fase, coincisa col Covid e con una fuga di personale forse enfatizzata oltre misura. Oggi tutti i primariati sono sostituiti”.
La sindaca, nel frattempo, rende noto - se n’era già parlato a dicembre - che da parte del direttore generale dell’Aso Livio Tranchida c’è la disponibilità a un confronto sul presente e le prospettive dell’ospedale, allargato a tutto il Consiglio.
Andrea Cascioli

cuneo - Patrizia Manassero - santa croce e carle - Beppe Lauria - Giancarlo Boselli - sanità - Consiglio comunale - Ugo Sturlese - Comune - Cuneo per i Beni Comuni - Ospedale - Piemonte - regione - Carle - Indipendenti - Cuneo Mia - Claudio Bongiovanni - Indipendenza!
commenti
Effettua il login per commentare