Parco Alpi Marittime, Giordana picchia duro: “Dall’ex presidente una crisi di nervi”
In uno scontro interno al centrodestra, il sindaco di Valdieri critica il predecessore di Erbì: “Sarà ricordato per opere poco concrete, fantasiose e dispendiose”Giordana contro Giordano. Uno, Guido, è il sindaco di Valdieri e presidente dell’Unione Montana Alpi Marittime, tesserato di Fratelli d’Italia. L’altro, Pier Mario, è l’ex presidente del Parco Alpi Marittime, in quota alla Lega, da poco giunto al termine del suo incarico e sostituito da Armando Erbì.
La scelta non è stata indolore, essendo passata anzi per una vasta polemica sulla presunta incompatibilità del prescelto - il chiusano era il candidato dell’assessore regionale Paolo Bongioanni. L’incompatibilità alla fine è stata esclusa dall’Anac, ma le associazioni ambientaliste - e non solo loro - non hanno mandato giù la nomina, contro la quale si erano espressi anche i sindaci di Entracque e Briga Alta. Il consigliere designato dagli ambientalisti, Bruno Gallino, era assente alla prima riunione e ha spiegato che non si tratta di una scelta casuale ma della rivendicazione di “una preventiva e definitiva verifica di legalità e trasparenza”.
Giordana in tutto questo ne ha per il predecessore di Erbì, accusato di aver fomentato la discordia nell’ente: “Uno dice che lo fa per passione, che lo fa per interesse del territorio, poi quando dopo cinque anni viene sostituito per un normale, legittimo avvicendamento, gli prende una crisi di nervi e gli si avvelenano i denti. È il caso del geometra Pier Mario Giordano, che scaduto il suo mandato di presidente dell’Ente Parco Alpi Marittime, disinteressato com’è e ‘cissato’ da qualche amico, sta dimostrando di non mandarla giù. Poiché sono stato coinvolto nella polemica, per quanto mi riguarda rivendico di essere tra coloro che per la nomina del presidente del Parco, ho chiesto fin dall’inizio un avvicendamento per innovare l’attività dell’Ente, dichiaratamente secondo princìpi di competenza ed esperienza”.
“In questa visione - ammette il sindaco meloniano - la mia proposta non è stata recepita: la politica regionale ha ritenuto opportuna una scelta diversa, a cui ci si è dovuti adeguare. L’indicazione ultima non ha confortato le aspirazioni del Giordano. Ma non si capisce il suo risentimento, visto che lui stesso riconosce di avere dato la disponibilità della sua candidatura - ovviamente per puro spirito di servizio - per un ‘incarico a tempo fino al 2027’”.
L’eredità della precedente gestione del Parco non entusiasma il presidente dell’Unione Montana, per dirla con un eufemismo: “La crisi di nervi del Giordano lo porta ad esaltare il suo operato e le sue realizzazioni passate. Buon per lui, sarà ricordato per opere poco concrete, fantasiose e dispendiose, che però non deve omettere di pubblicizzare a suo merito (vedi per esempio, l’inquinamento luminoso, il progetto Alcotra, il piano di gestione senza un reale confronto con le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria, la modifica della obsoleta e vincolante legge quadro sui Parchi, le concessioni di pesca nelle zone SIC e ZPS). Ma non solo, pur vantandone l’amicizia, contesta al neo eletto presidente Erbì incompatibilità e procedure varie piuttosto tendenziose. Sarà bene finirla qua Per questo non ci resta che dirgli: ‘Stai sereno, Pier Mario!’”.

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