Parrucchieri aperti, toelettatori per cani chiusi: ''Il Governo ci ha dimenticati''
Nel lockdown di marzo era stato permesso loro di riaprire perché il rischio di contagio era considerato minimo, ora la beffa“Molti clienti pensano che siamo aperti perché vedono i parrucchieri lavorare, ma non è così: il governo ci ha dimenticati”. Nel nuovo Dpcm di novembre, per capirci quello che ha determinato la ‘zona rossa’ per le aree più colpite dal Covid, non si parla dei toelettatori, addetti alla pulizia e igiene di cani e altri animali di compagnia. In Piemonte sono 450, di cui 40 su Cuneo e provincia.
“Il nostro codice Ateco è simile ai parrucchieri, ma non siamo nominati nella lista delle attività che possono rimanere aperte” spiega la cuneese Valentina Lombardo, titolare del negozio di toelettatura Beauty Dog di via Beppino Nasetta. Nel lockdown di marzo erano stati associati ai parrucchieri, poi il Governo, compreso l’errore, li aveva fatti riaprire perché il rischio di contagio era stato considerato minimo, ora la nuova beffa.
“Nel 99% dei casi il toelettatore lavora da solo con guanti, camice e mascherina già da prima della pandemia - continua Lombardo -. Lavoriamo esclusivamente su appuntamento e il contatto con la persona è minimo, a differenza di altri esercizi aperti”.
“Non si capisce con che criterio vengano fatte le chiusure”, le fa eco Alessandra Guzzon, consigliera della Federazione Nazionale Toelettatori, nata due anni fa e affiliata a CNA. L’obiettivo principale dell’associazione di categoria, Covid a parte, è quello di ottenere il riconoscimento: “La nostra è una professione complessa, c’è bisogno di avere professionalità - spiega Guzzon, titolare di un centro di toelettatura nel Torinese - L’animale è un essere vivente, ma ad oggi non ci sono leggi che impongono competenze ai toelettatori che aprono una nuova attività, è sufficiente aver lavorato 3 mesi in un negozio".
Le poche norme inoltre, variano da zona a zona: “Basta spostarsi di Comune o di Asl che le regole cambiano totalmente”. “Non siamo risarciti in caso di malattie professionali e tutto il resto è una conseguenza”, continua la rappresentante di categoria. In conclusione, tornando alla sitauzione attuale, lancia qualcosa più di un sospetto: “Forse si sono dimenticati di noi perché non siamo influenti dal punto di vista politico - osserva -. Siamo in pochi, probabilmente è più semplice rimborsare noi che i parrucchieri”.
La speranza è che presto arrivino novità dalla Prefettura per sgomberare i dubbi sulla posizione dei toelettatori, ma per il momento le serrande restano abbassate.
Samuele Mattio

Toelettatori per cani
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