Piazza Europa, Pellegrino: "È giusto che progetti sostenuti da volontà popolare siano fermati in questo modo?"
Il consigliere comunale dopo la sentenza del Consiglio di Stato: "Quando non si riesce a ottenere il consenso dei cittadini, è sano per la democrazia cercare di bloccare tutto con la carta bollata?"“In questi giorni la mia faccia, insieme a quella della Sindaca, degli assessori e dei colleghi consiglieri di maggioranza, è comparsa su un volantino distribuito in città, con l’accusa di voler abbattere i cedri di piazza Europa. Ho riflettuto molto prima di scrivere queste righe. Lo faccio con senso di responsabilità, non a nome di altri, ma come persona che ha a cuore il futuro di Cuneo come molti colleghi”. Si apre così la riflessione pubblicata sul suo profilo Facebook da Vincenzo Pellegrino, consigliere comunale di Centro per Cuneo (oltre che consigliere provinciale), da sempre sostenitore del progetto di riqualificazione di piazza Europa recentemente rimesso in discussione dalla sentenza del Consiglio di Stato sull’abbattimento dei cedri.
“Essere esposti in questo modo, senza un contesto di confronto, non è un attacco politico: è una forma di delegittimazione personale e istituzionale”, scrive Pellegrino: “Mi ha ricordato, per analogia letteraria, l’immagine degli ‘appestati’ dei Promessi Sposi: esposti alla pubblica accusa prima ancora che ai fatti. Un gesto che non crea dialogo, ma distanza. Il volantino non è firmato da forze politiche, ma da due ‘comitati del No’ da tempo contrari al progetto. È legittimo. Ma, da rappresentante eletto, mi chiedo se chi siede tra i banchi dell’opposizione si riconosca o meno in questo modo di agire. È una domanda aperta, senza tono accusatorio, che nasce dalla necessità di chiarezza”.
Ancora Pellegrino: “Il progetto di piazza Europa non è nato ieri: è frutto di un lavoro iniziato nel 2016, approvato con tutti i pareri richiesti, finanziato con 3,3 milioni di euro statali, inserito nei programmi elettorali dei Sindaci nel 2017 e nel 2022. Ha quindi una legittimazione tecnica, politica e democratica. Non era un intervento isolato, ma il primo passo di un progetto di rigenerazione urbana che guarda oltre la piazza, per ricucire il centro cittadino con il quartiere di San Rocco Castagnaretta. Non dimentichiamo inoltre che Cuneo è ‘Capitale del verde’ e immersa nel Parco fluviale Gesso-Stura. Proprio per questo, nel progetto era prevista la sostituzione dei dieci cedri con 48 nuovi alberi, ed altri arbusti scelti per essere più adatti al contesto urbano attuale. Il blocco dei lavori, causato da un nuovo ricorso, ha purtroppo prodotto un danno concreto: il finanziamento è andato perso (e anche se ad oggi il Consiglio di Stato ha solo disposto la sospensiva, rimandando al Tar il giudizio nel merito, ndr). Un’altra occasione persa per la nostra Cuneo, come già rischiato con il progetto del biodigestore anaerobico, che valeva 13 milioni di euro di fondi PNRR, per fortuna oggi in corso di costruzione”.
“Non discuto - prosegue il consigliere comunale - il diritto a ricorrere per vie legali. Ma da amministratore mi chiedo: è giusto che progetti pubblici approvati, legittimi e sostenuti dalla volontà popolare possano essere fermati in questo modo? Quando non si riesce ad ottenere il consenso dei cittadini, è davvero sano per la democrazia cercare di bloccare tutto con la carta bollata? Non ho certezze assolute, ma credo che questa domanda meriti di essere posta, con rispetto e senza strumentalizzazioni. Questo è un mio pensiero personale. Non parlo per altri, né per alimentare polemiche. Lo scrivo perché credo che chi amministra debba esporsi con trasparenza, anche quando è più facile restare in silenzio”.

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