Prenotazioni online, mascherine e ombrelloni separati: ecco come cambieranno le gite al mare
Niente giochi in spiaggia e distanziamento sociale anche tra bambini. Gli esperti dellâInail raccomandano di privilegiare i turisti abituali ai bagnanti âmordi e fuggiâTutti al mare, ma con regole molto diverse. Che lâestate e i bagni di mare alle porte - tempo permettendo - sarebbero stati tuttâaltra cosa da ciò che siamo abituati a vivere ogni anno era giĂ fin troppo chiaro, ma ora si cerca di capire come e quanto cambieranno i nostri soggiorni balneari.
LâItalia è il Paese europeo con il maggior numero di acque di balneazione, circa un quarto del totale di quelle europee (5539 su 22131 totali, di cui 4871 marine e 668 interne). Ă anche lâunico Stato dellâUe a non porre alcun limite alle spiagge in concessione, lasciando queste scelte alle Regioni. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono 52.619 le concessioni demaniali marittime, di cui 11.104 per stabilimenti balneari e 1.231 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi come pesca e acquacoltura, diporto e usi produttivi.
Si stima che oltre il 42% delle coste sabbiose sia occupato da stabilimenti balneari. Ma alcune regioni la percentuale è ancora piĂš alta: nella vicina LiguÂŹria - che da sola conta 8984 concessioni demaniali, il 17% del totale nazionale - la densitĂ di spiagge private arriva a coprire addirittura il 69,8% delle coste, mentre si tocca il 67,7% in Campania, il 61,8% nelle Marche, il 51,7% in Toscana. Solo nei 7 km di battigia del comune di Alassio si contano 95 stabilimenti balneari, che occupano lâ88,2% delle spiagge. Un record superato solo da Forte dei Marmi e Rimini, rispettivamente con il 93,7% e il 90% degli spazi destinati al pubblico pagante.
Mettere ordine in questa giungla di ombrelloni è impresa complicata e gli esperti lo sanno. Presentando il suo documento tecnico sulla valutazione del rischio e le misure di contenimento del contagio da Covid-19, lâInail ha fatto notare del resto come la complessitĂ della gestione del rischio legato alle attivitĂ di balneazione sia confermata dallâadozione protratta delle restrizioni in altri Paesi con situazioni epidemiologiche simili allâItalia, a cominciare da Francia e Spagna.
Allâorizzonte câè innanzitutto la questione del distanziamento sociale. Vari studi internazionali hanno proposto un indice di affollamento, espresso in numero di persone per metro quadro di arenile. I tecnici dellâInail stimano che la distanza minima tra una fila di ombrelloni e lâaltra debba essere pari a 5 metri, mentre tra gli ombrelloni della stessa fila dovranno passare almeno 4,5 metri. Ai gestori si chiederĂ , se possibile, di stabilire percorsi differenziati di entrata e di uscita, mentre ai clienti sarĂ imposto di indossare mascherine sia allâarrivo che allâuscita dalla spiaggia. Le docce devono essere previste allâaperto e sanificate spesso, come pure le cabine per le quali si raccomanda di vietare lâuso promiscuo fuori dallo stesso nucleo abitativo.
Altra misura molto raccomandata è la prenotazione, anche per fasce orarie e preferibilmente obbligatoria. Oltre a favorire lâaccesso contingentato alle spiagge, la registrazione degli utenti potrebbe servire anche a tracciare i contatti a seguito di eventuali contagi. Allo scopo di evitare code e assembramenti alle casse si consiglia inoltre di ricorrere allâutilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte prepagate o sul web. La concessione degli ombrelloni e dellâattrezzatura a corredo, si sottolinea, âdovrebbe privilegiare lâassegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per piĂš giorniâ: bene per gli aficionados della âstessa spiaggia, stesso mareâ (secondo un sondaggio Fipe/Confcommercio, il 61,5% dei turisti italiani non ha cambiato stabilimento da oltre tre anni), male per i bagnanti mordi e fuggi.
Anche per le spiagge libere lâidea è quella di regolare gli accessi con un sistema di prenotazione tramite app e piattaforme online, demandando agli enti locali la definizione delle regole e la mappatura degli spazi. Per assicurare il rispetto delle regole anti-contagio, in particolare il distanziamento interpersonale in tutte le attivitĂ , unâipotesi è coinvolgere associazioni di volontariato e soggetti del terzo settore.
Sono ovviamente escluse le attività ludico-sportive e i giochi di gruppo, mentre gli sport in mare aperto (windsurf, attività subacquea, balneazione da natanti) non presentano rischi significativi fermo restando il rispetto delle distanze e la sanificazione delle attrezzature di uso comune. La vigilanza sulle norme di distanziamento è estesa anche ai bambini. Perfino ai soccorritori sarà richiesto di evitare contatti non necessari, ad esempio valutando il respiro delle persone in stato di necessità senza avvicinare il volto.
Andrea Cascioli

Inail - sanitĂ - turismo - emergenza - Spiaggia - mare - coronavirus
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