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    CUNEO - Saturday 06 September 2025, 10:40

    Previsioni occupazionali: 35.350 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per settembre 2025

    Si registra un calo di 4.420 assunzioni rispetto a settembre 2024. I settori dei servizi e dell'industria mostrano una flessione
    Previsioni occupazionali: 35.350 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per settembre 2025

    Sono circa 35.350 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per settembre 2025, valore che sale a 92.000 se si considera l’intero trimestre settembre-novembre 2025. Concorrono a esprimere questa domanda di lavoro le imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca). Il trend appare negativo sia a livello mensile (-4.420 entrate rispetto a settembre 2024, per una variazione tendenziale del -11,1%), sia su base trimestrale (-9.280 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Cali diffusi nei principali comparti sono alla base della riduzione regionale delle previsioni di assunzione.

    A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di settembre in base alle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 9-25 luglio 2025.

    A livello nazionale i contratti di assunzione (di durata superiore a 20 giorni lavorativi o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca) a settembre sono circa 569mila. Le previsioni evidenziano una flessione di -15mila ingressi programmati (-2,6%) rispetto a settembre 2024 e -30mila (-1,9%) nel confronto con il trimestre settembre-novembre 2024.

    Le opportunità di lavoro in Piemonte ad agosto costituiscono il 22,1% del totale delle 160.100 assunzioni previste nel Nord Ovest. Su scala nazionale, il peso del Piemonte si conferma rilevante, le entrate previste in regione equivalgono al 6,2% delle 569.000 assunzioni stimate in tutta Italia per lo stesso periodo.

    Il 57,6% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di settembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,6% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 21,9% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

    Il 78,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 15,4% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 4,1% altri lavoratori non alle dipendenze.

    Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

    Delle 35.350 entrate previste in Piemonte nel mese di settembre 2025, il 17% è costituito da laureati, il 23% da diplomati, mentre le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 39% e il 19%.

    Considerando i dati di settembre a livello settoriale emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 23.380 entrate, il 66,1% del totale (circa 3.440 unità in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).

    L’industria prevede 10.410 entrate, generando il 29,4% della domanda totale e segnando un calo pari a circa 1.060 unità rispetto a settembre 2024.

    Il settore primario, con circa 1.560 assunzioni nel mese di settembre (+80 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), pesa il 4,4%.

    Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 35.350 entrate previste nel mese di settembre 2025 è quello dei servizi alle persone, con 6.430 ingressi (18,2% del totale), seguito dal del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 5.190 assunzioni (il 14,7%) e dal commercio con 3.890 entrate nel mese e una quota del 1,0% del totale.

    All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con una quota pari al 7,9%.

    Il 23% delle entrate previste a settembre 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 28% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 22% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 18% delle assunzioni del mese.

    Poco meno di un’assunzione su tre (33%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 23% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato superiore rispetto a quello italiano (19%).

    Per il 58,3% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 23,7% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, l’11,7% coordinerà altre persone.

    La metà delle entrate sarà inserita nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 14% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di settembre 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno una quota rispettivamente pari al 4% e 5%. A settembre 2025 sarà difficile reperire sul mercato del lavoro il 47,8% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati idonei a ricoprire le posizioni vacanti (32,7%). Nell’11,0% dei casi le imprese piemontesi prevedono, invece, di incontrare difficoltà per lo più legate all’inadeguata preparazione degli aspiranti lavoratori. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli superiori alla media nazionale, dove la quota di assunzioni programmate di difficile reperimento è prossima al 46%.

    Scendendo nel dettaglio dei gruppi professionali, difficoltà di reperimento superiori alla media regionale si rilevano tra gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine (9.970 entrate programmate, il 60,7% delle quali di difficile reperimento) e dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (7.890 entrate, con una difficoltà di reperimento del 50,3%).

    All’interno del primo gruppo il "mismatch" tra domanda e offerta raggiunge i picchi più elevati per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (84,6%) e per quelli specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (76,6%), mentre nel secondo appare particolarmente gravosa la ricerca di tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70,1%) e di tecnici della salute (68,5%).

    Difficoltà inferiori alla media si riscontrano, invece, nel reperimento di impiegati, professioni commerciali e nei servizi (il 43,0% degli 11.260 profili richiesti è di difficile reperimento), gruppo all’interno del quale non mancano, tuttavia, figure professionali per le quali le imprese prevedono elevate difficoltà di reperimento: si tratta soprattutto delle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (69,8%) e degli operatori della cura estetica (64,4%).

    Analizzando il dettaglio dei titoli di studio richiesti, si rileva come il 48,0% della domanda di lavoro riservata ai candidati di livello universitario risulti di difficile reperimento. Gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli chimico-farmaceutico (78,5%) e ingegneria industriale (60,2%).

    Rischiano, inoltre, di rimanere scoperte il 63,6% delle posizioni riservate a personale con istruzione tecnologica superiore (ITS Academy).

    Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro per i titoli di studio di livello secondario si attesta al 48,4%, con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi elettronica ed elettrotecnica (77,7%) e agrario, agroalimentare e agroindustria (74,2%).

    Problemi di reperimento si riscontrano anche nella ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (47,7%), con difficoltà particolarmente elevate per gli indirizzi edile (73,8%) e elettrico (72,6%).

    c.s.
    luogo CUNEO
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    Tag:
    lavoro - Previsione - occupazione
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