Sacchetto (FdI): "UE approva norma contro i cibi vegetali che imitano la carne grazie a Fratelli d’Italia"
Il commento del consigliere regionale: "Si potrà dare attuazione alla legge contro il meat sounding, che vede il nostro paese all'avanguardia"Il Parlamento europeo nella seduta dell’8 ottobre scorso ha approvato un emendamento al regolamento Ocm (Organizzazione comune di mercato), che prevede il divieto di termini legati alle proteine animali per definire prodotti vegetali.
La decisione conferma quanto stabilito alcuni mesi fa dalla Commissione Agricoltura del PE, che aveva promosso l’emendamento con 33 voti favorevoli, 10 contrari e 5 astensioni.
Nell’ottobre 2024 la Corte di Giustizia dell’Unione europea aveva stabilito che gli Stati membri non potevano vietare il Meat Sounding in assenza di una definizione legale in sede Ue. Allo stato attuale, l’emendamento approvato ieri deve dunque essere armonizzato con la legislazione vigente che sarà svolta nel tavolo negoziale tra Parlamento, Consiglio e Commissione a definire la versione finale del testo e stabilire tempi e modalità di applicazione.
“Si tratta del cosiddetto “meat sounding” – dichiara il Consigliere Regionale Claudio Sacchetto, Presidente della Commissione agricoltura – che verrà finalmente vietato, ridefinendo un punto finora poco chiaro della regola vigente della Commissione Europea, che proibisce di usare termini come prosciutto, pollo, manzo, bacon, ma non vieta espressioni generiche che si possono trovare nelle etichette commerciali, come “steak plant-based” o “burger vegetale”, pertanto prendiamo atto con soddisfazione che grazie all’azione di Fratelli d’Italia/ECR il Parlamento europeo ha approvato quello che l’Italia chiede da molto tempo e che in realtà è già previsto dalla Legge del 2023 voluta dal Ministro Lollobrigida e che finora rischiava di restare lettera morta perché in contrasto con la norma europea, ora finalmente, al termine dell’iter previsto che speriamo sia celere, si potrà dare attuazione velocemente alla Legge contro il meat sounding che vede quindi l’Italia all’avanguardia nella protezione di un prodotto fondamentale e di un comparto strategico per l’economia agroalimentare italiana ed europea”.
Si andrà dunque nella direzione di non avere più diciture come bistecche di tofu, hamburger di ceci, scaloppine di seitan e tutte quelle diciture che, normalmente associate alla carne, fanno invece riferimento a prodotti vegetali.
“Il nome e l’etichettatura servono a definire un prodotto, aiutano i consumatori a capire cosa stanno acquistando, ridurre il rischio di confondere i prodotti con diciture poco non aiuta nessuno, pertanto non va definita come una decisione ideologica ma di una questione pratica e utile al consumatore”, conclude Sacchetto.

cuneo - Fratelli d'Italia - Sacchetto