Scuole “accorpate” e dazi sul vino, La Nostra Provincia porta i dossier in Consiglio
Il gruppo di centrosinistra discuterà i due ordini del giorno nella prossima seduta, in programma martedì: il tema del dimensionamento scolastico si annuncia “caldo”I consiglieri provinciali Stefania D’Ulisse, Loris Emanuel, Alberto Gatto e Davide Sannazzaro, del gruppo “La Nostra Provincia”, hanno presentato in questi giorni due iniziative in Consiglio provinciale per accendere i riflettori su temi di grande attualità e impatto per il territorio cuneese: il dimensionamento scolastico e la tutela del settore vitivinicolo minacciato dai dazi statunitensi.
I consiglieri hanno depositato un’interrogazione per chiedere al presidente della Provincia e al consigliere delegato Roberto Baldi “chiarezza e trasparenza sul percorso in corso relativo al piano di dimensionamento scolastico, che rischia di incidere profondamente sulla qualità dell’offerta formativa e sull’equilibrio tra territori montani e di pianura”.
“Abbiamo chiesto di conoscere - spiegano i consiglieri - quali siano oggi le ipotesi concrete in discussione nei diversi quadranti della provincia, sia per le scuole primarie che per le superiori, e quali criteri siano stati adottati per arrivare a tali ipotesi. È necessario garantire il massimo coinvolgimento di enti locali e comunità scolastiche, tutelare le specificità delle aree interne e montane e salvaguardare i servizi scolastici e il personale”.
Con un ulteriore ordine del giorno, il gruppo ha inoltre chiesto alla Provincia di attivarsi presso il governo e le istituzioni europee per difendere il settore vitivinicolo piemontese dalle pesanti ripercussioni che potrebbero derivare dall’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti sulle esportazioni di vino e prodotti alcolici europei.
“Il comparto vitivinicolo è strategico per l’economia cuneese, dà lavoro a migliaia di persone e rappresenta un patrimonio culturale e identitario del nostro territorio - dichiarano i consiglieri D’Ulisse, Emanuel, Gatto e Sannazzaro -. È inaccettabile che le nostre aziende siano a rischio a causa di controversie commerciali tra Stati. Per questo chiediamo che la Provincia si faccia parte attiva presso governo, ministeri competenti e Unione Europea per difendere il settore, e che si istituisca anche un tavolo regionale permanente per monitorare la situazione e preparare eventuali misure di sostegno”.

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