Tagli ai fondi per la manutenzione delle strade provinciali, il PD: "Si mette a rischio la sicurezza"
La segreteria provinciale e il consigliere regionale Mauro Calderoni denunciano una riduzione delle risorse per il biennio 2025-2026 che per la Granda sarà di circa 7 milioni di euro“Lo aveva denunciato mesi fa Mauro Calderoni che il Governo stava preparando un taglio gravissimo ai fondi per la manutenzione delle strade provinciali, e ora arriva la conferma: 1,7 miliardi di euro in meno nel biennio 2025-2026. Questi tagli, imposti dalla Legge di Bilancio e dal decreto Milleproroghe, mettono a rischio la sicurezza di chi ogni giorno si muove sul nostro territorio”. Lo scrive in un comunicato la segreteria provinciale del Partito Democratico, secondo la quale dalle tabelle diffuse dall’Unione Province Italiane, per il Piemonte il taglio supererà i 31 milioni di euro. Solo alla provincia di Cuneo verranno sottratti 6,9 milioni di euro. “Si tratta di risorse già assegnate, in parte già cantierate: è uno schiaffo al territorio, alle amministrazioni locali e soprattutto ai cittadini”, si legge nel comunicato.
“Tagli che stanno già determinando il blocco di interventi urgenti, la sospensione di cantieri, la revisione al ribasso di progetti fondamentali. - proseguono i dem - Un’intera rete stradale lasciata andare in malora mentre il Governo destina fondi a grandi opere simboliche, ignorando le vere priorità delle comunità locali. Chi vive nei piccoli comuni o deve percorrere ogni giorno strade provinciali per lavorare, studiare o curarsi, conosce bene cosa significhi imbattersi in una buca o in un ponte chiuso. La manutenzione non è un lusso, ma un diritto. Ed è inaccettabile che le Province continuino a essere usate come bancomat dallo Stato centrale".
Il Partito Democratico della provincia di Cuneo chiede “la revoca immediata dei tagli su scala nazionale e l’apertura urgente di un confronto serio con le autonomie locali”.
“Lo scrivevo già nel dicembre scorso, quando denunciai l’ipotesi di tagli alle strade locali per finanziare il ponte sullo Stretto. Fui accusato di fare propaganda. Oggi è una drammatica realtà sotto gli occhi di tutti”, aggiunge il consigliere regionale Mauro Calderoni: “A questo punto una domanda è inevitabile: Cirio e Robaldo, di fronte a tutto questo, cosa fanno? Tacciono o alzano la voce per difendere i territori che amministrano?”.
Redazione

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