Taser ai vigili, Cuneo valuta la sperimentazione: “Ma non è una priorità”
“Nessuna ostilità preconcetta” dice l’assessore Clerico, rispondendo all’interpellanza di Noemi Mallone (FdI). Sturlese (CBC): “Negli Usa 334 morti in un anno”Non è un sì o un no, ma un impegno a valutare la proposta: quella di adottare il taser come strumento in dotazione alla Polizia Municipale di Cuneo. L’assessore competente Cristina Clerico risponde così all’interpellanza della consigliera di Fratelli d’Italia Noemi Mallone, precisando che in realtà sono già in corso da tempo valutazioni su questa possibilità.
“Nessuna ostilità preconcetta, c’è necessità di approfondire il tema che passa per l’inserimento di una norma nel regolamento” chiarisce l’esponente della giunta: “Col comando se n’è già parlato in un tavolo ordine e sicurezza”. Non c’è ostilità di fondo, dice Clerico, ma nemmeno una particolare urgenza: “Non sono tantissimi i capoluoghi ad averlo adottato, dovendo far conto con le ‘coperte corte’ spesso si scelgono altre priorità”. In ogni caso, aggiunge, “mi impegno a chiedere al comandante della Polizia Locale di esporci meglio i pro e i contro per poter fare valutazioni attente sul tema”.
La questione è controversa ma anche d’attualità, dal momento che solo di recente il governo ha ampliato le possibilità di utilizzo di armi a impulsi elettrici, in precedenza limitate ai comuni capoluogo di provincia e a quelli con popolazione superiore a 100mila abitanti. Tutti i comuni possono ora dotare le proprie forze dell’ordine cittadine di questo tipo di armi, in via sperimentale, previa formazione adeguata e istituzione di un regolamento comunale apposito. In provincia di Cuneo la prima amministrazione a farlo è stata quella di Fossano, guidata dal leghista Dario Tallone.
“In più dell’80% dei casi la semplice estrazione del taser è risultata sufficiente per dissuadere il soggetto” ricorda Mallone, citando i dati di una sperimentazione precedente condotta, dal settembre 2018 al giugno 2019, è nei capoluoghi di regione: sono stati censiti 60 utilizzi del taser, in questi 47 la situazione di pericolo è stata risolta soltanto estraendo il taser mentre soltanto in 13 casi è stato necessario l’utilizzo effettivo dell’impulso elettrico.
“Non sono molto favorevole all’utilizzo di armi anche rigorosamente limitate all’ordine pubblico: non può garantire una sicurezza in più in città” interviene la capogruppo del Partito Democratico Claudia Carli, sollecitando piuttosto una maggiore attenzione al tema delle risorse: “Servono più agenti, più motivazioni e più soldi per il personale che tutti i giorni è in strada: per la macchina comunale è un problema a livello di bilancio”. Condivide la perplessità il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese: “Intanto bisogna capire di che si tratta: una scarica elettrica di cinque secondi, ad alto voltaggio e bassa intensità di corrente che interrompe la trasmissione degli impulsi del sistema neuromuscolare, paralizzando temporaneamente il soggetto colpito. C’è, in più, il pericolo dei danni che avvengono in seguito alla caduta”.
“Non sappiamo a chi puntiamo il taser e quali patologie abbia” avverte l’esponente della sinistra: “Sono avvenute molte morti per fibrillazione ventricolare, il dato negli Stati Uniti era di 334 decessi nel 2001. Ci sono altri strumenti per la difesa delle forze dell’ordine, dagli spray al pepe ai proiettili di gomma”. È favorevole invece Franco Civallero (Forza Italia), il quale ricorda che “la polizia di Stato in pattuglia ha già il taser in dotazione” e ciò costituisce un’alternativa all’uso dell’arma: “Ci saranno controindicazioni, ma se qualcuno ha problemi di fibrillazioni cardiache il consiglio è di stare a casa e non andare in giro a delinquere”.

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