Tenda, stavolta è tutto come da programma: il 10 giugno si collauda il ponte radio
Completati gli impianti idrici ed elettrici, ora si testa la ventilazione. Cirio: “Dopo l’apertura via alla canna storica, il governo ha già finanziato l’intervento”Questa volta va tutto secondo i piani, anche se viene quasi da preoccuparsi a dirlo. A poco più di un mese dalla riapertura del tunnel di Tenda - la scadenza, uscita in sordina ma confermata, è il 27 giugno - il presidente della Regione Alberto Cirio si è recato in visita al cantiere insieme all’assessore al Commercio Paolo Bongioanni, accompagnato dal commissario dell’Anas Nicola Prisco.
È quest’ultimo a far sapere che i bypass pedonali e carrabili del tunnel sono stati completati, così come gli impianti idrici ed elettrici - questi ultimi avranno tutti una doppia fornitura, dal lato francese e da quello italiano. Poco prima del sopralluogo si sono svolti i test sulle 48 ventole dell’impianto di ventilazione. Resta l’ultimo grande passo, il collaudo del ponte radio: avverrà il 10 giugno, in Belgio. “In questi due giorni - fa sapere Prisco - abbiamo ricevuto la visita di una commissione francese, con cui ci confronteremo a Torino domani. Tutto procede secondo i programmi, in vista dell’apertura il 27 giugno”.
“Le opere pubbliche in generale e il Tenda in particolare ci hanno fatto capire come gli imprevisti siano dietro l’angolo. Le cose vanno non solo annunciate ma seguite passo a passo” commenta il presidente della Regione: “Questo è il motivo della nostra presenza oggi, mia e dell’assessore Bongioanni”. I ristori, aggiunge, saranno operativi a partire dal 29 maggio: chi è in possesso dei requisiti otterrà il sostegno con una semplice domanda, senza accedere a bandi. Il budget complessivo è di un milione di euro, che la Regione ha stanziato attingendo a fondi propri: “Si crea un precedente in cui credo molto. - osserva Cirio - Se da cittadino o impresa ricevi un danno in modo incolpevole da terzi, è giusto che questi terzi risarciscano, anche se si tratta dello Stato”.
Anche perché il cantiere del Tenda bis, perfino più di altri in provincia di Cuneo, ha parecchio da farsi perdonare. Cirio dice di esserne consapevole: “Non ci sono state solo calamità naturali, la politica, in passato soprattutto, avrebbe potuto fare scelte diverse: ma a me hanno insegnato che le cose bisogna finirle. Per usare una frase di Giovanni Quaglia, non si tratta di farsi venire il torcicollo per capire di chi è la colpa ma di guardare avanti”. Quel futuro si chiama doppio traforo, ripristinando il valico crollato nel 2020: “Il governo italiano ha già finanziato l’intervento sulla canna storica, le attenzioni si sposteranno di là quando ci sarà un collegamento aperto”.
Redazione

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