Tre milioni per gli ospedali. Tranchida rintuzza la polemica sulle “visite fantasma”
Da Intesa e Fondazione CRC fondi per la nuova sala ibrida a Cuneo, la Tac a Mondovì e l’ingresso nord a Verduno. Cirio: “Meglio costruire ospedali con soldi pubblici”Gli ospedali? Meglio se costruiti dal pubblico, ammette Alberto Cirio davanti alla platea del Rondò dei Talenti. In questi tristi tempi, però, per farli funzionare servono anche fondi privati - e parecchi: “Ci sono parti d’Italia dove, se i soldi non li mette lo Stato, non arrivano da nessuna parte” dice il presidente di Regione, lodando lo sforzo di Intesa Sanpaolo e Fondazione CRC.
Con “La salute al centro” i due enti mettono a disposizione tre milioni di euro per interventi sugli ospedali di Cuneo, Verduno e Mondovì. È la seconda edizione di un cofinanziamento che aveva già visto garantire 4,7 milioni nel 2023 agli stessi nosocomi. Nello specifico, al Santa Croce e Carle verrà finanziato l’ammodernamento della sala ibrida, al Ferrero il rifacimento dell’ingresso nord, al Regina Montis Regalis l’acquisto di una Tac a 128 strati e la costruzione dell’auditorium.
Per l’occasione si presenta a Cuneo Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. La prima banca italiana mantiene un “occhio di riguardo” per la Granda, uno dei territori più riottosi all’epoca dell’acquisizione di Ubi: “La nostra radice più antica è nell’istituto San Paolo di Torino, nato come ente di beneficienza. Questa radice non la rinnegheremo mai, il nostro obiettivo è di fare bene per i territori nei quali lavoriamo”. Il presidente di Fondazione CRC, Mauro Gola, ricambia le cortesie: “La sinergia con Intesa Sanpaolo, cresciuta nel corso degli anni, si conferma leva strategica per la crescita di tutta la comunità provinciale in ambito sanitario, sociale e culturale”.
Cuneo e Savigliano, progetti pronti: “I soldi ci sono”
Per Livio Tranchida, il dg del Santa Croce in via di trasferimento alla Città della Salute di Torino, è anche l’occasione di rintuzzare una polemica che ha visto coinvolti l’ospedale e l’Asl negli ultimi giorni. Riguarda le “visite fantasma” di cui si era parlato dopo una segnalazione della consigliera regionale di Avs Giulia Marro: appuntamenti fissati in orari notturni e subito annullati, con la dicitura “la data non è reale”. Un sistema per “gonfiare” i numeri sul recupero delle liste d’attesa, sospetta l’opposizione. Una semplice presa in carico, ribattono dai dipartimenti radiologia e medicina nucleare, finalizzata ad accertamenti sulla necessità di esami radiologici: “Purtroppo - aggiunge Tranchida - c’è stata un po’ di querelle sui giornali: chiedo scusa a tutti i medici e gli infermieri che sono stati attaccati indirettamente”.
Si parla anche del nuovo ospedale unico per ribadire quel che già si è detto: “Il 23 ottobre c’è l’udienza al Tar, aspetteremo la sentenza e pubblicheremo la gara che sarà il punto di non ritorno per il nuovo ospedale: stiamo parlando del secondo ospedale della regione”. Anche Cirio interviene e assicura che i soldi per la progettazione di Cuneo e Savigliano, altro tema di cui si è discusso in questi giorni, sono in cassaforte: “Gli ospedali di Savigliano e Cuneo sono interamente finanziati dall’Inail, i soldi sono in sicurezza e abbiamo anticipato circa 20 milioni di euro per le progettazioni. A luglio siamo stati la prima regione italiana a sottoscrivere un protocollo operativo con Inail per validare i progetti passo a passo”. E i peana sul partenariato? Acqua passata: “La mia formazione liberale mi fa vedere con favore gli interventi privati, ma sono convinto che se le scuole e gli ospedali li fa il pubblico, li fa meglio”.
Al Santa Croce si rinnova la sala ibrida
Nel 2012 l’ospedale di Cuneo era stato uno dei primissimi in Italia a introdurre la “sala ibrida”, permettendo interventi chirurgici e di radiologia interventistica complessi nello stesso ambiente. Uno spazio di avanguardia assoluta, sia dal punto di vista della tecnologia che dell’operatività: “Chirurgia tradizionale, imaging, chirurgia mininvasiva, intelligenza artificiale, tutto racchiuso in uno stesso progetto” riassume Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale di Cuneo. Quello finanziato ora è un upgrade che metterà la struttura al passo con gli ultimi aggiornamenti tecnologici. Le nuove sale consentiranno anche di ridurre la dose di radiazioni sia per i pazienti che per il personale medico.
Verduno ripensa l’ingresso nord: “Progetto sbagliato”
“Stiamo restaurando un’entrata frutto di un progetto sbagliato, lo dico con la massima sincerità perché ho conosciuto a fondo l’impegno di Alberto Cirio”: Bruno Ceretto, in veste di presidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra, non si nasconde.
Mentre gli altri interventi finanziano migliorie, all’ospedale Ferrero si tratta infatti di rimediare a un errore commesso da chi elaborò il contestato progetto di Verduno: “L’ingresso nord è stato concepito come l’ingresso principale dell’ospedale perché ha il parcheggio più grande, il problema è la fenditura tra i due edifici” spiega la direttrice dell’Asl Cn2 Paola Malvasio. L’ingresso è molto lungo e non coperto, per giunta, essendo collocato a nord, esposto alle gelate in inverno. L’obiettivo è dotarlo di coperture e ripensarlo: oltre all’accoglienza e ai servizi d’informazione, oggi collocati al terzo piano, potrà ospitare anche il punto prelievi.
Mondovì pensa alla Tac. Ma la dialisi resta al palo
Per il Regina Montis Regalis l’intervento è duplice, uno di natura tecnologica e l’altro strutturale. Da un lato c’è l’acquisto di una seconda Tac a 128 strati, per incrementare l’attività ed evitare interruzioni del servizio in caso di manutenzione di quella esistente. Verrà posizionata nel seminterrato, spiega il direttore dell’Asl Cn1 Giuseppe Guerra, che si scusa per i ritardi nella realizzazione della dialisi: l’intervento, incluso nel precedente finanziamento di “La salute al centro”, avrebbe dovuto portare 12 postazioni per i pazienti a media complessità, ma si è arenato per questioni di appalti. “Ci stiamo adoperando per portarla a casa” assicura Guerra.
C’è anche una seconda linea di azione sull’auditorium. Pavimentazione e intonaci verranno ristrutturati, in modo da attrezzare una sala multimediale. L’idea è di ricavare circa 270 posti in uno spazio di 490 metri quadri: “Accompagnerà la formazione e la crescita di tutto il personale del Monregalese”.

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