Tunnel di Tenda, l’Anas dice per non dire: “Sulle fasce orarie deciderà la CIG”

L’Anas interviene con una nota nella discussione in corso sulle fasce orarie di apertura del tunnel di Tenda, facendo sapere che “le modalità di apertura al traffico del tunnel saranno prossimamente definite dalla CIG”.

 

Sarà quindi la conferenza intergovernativa Italia-Francia a dire l’ultima parola sulle tempistiche giornaliere per l’attraversamento del nuovo valico. Secondo quanto comunicato ai sindaci, il transito - a senso unico alternato - sarà consentito in una prima fase solo in due fasce orarie: al mattino dalle 6 alle 10, alla sera dalle 18 alle 22. Questo perché il traforo è sostanzialmente pronto, ma i lavori all’esterno, sul versante francese, devono ancora concludersi: Anas fa sapere a questo riguardo di essere “al lavoro con impegno e determinazione per completare tutte le opere necessarie a consentire l’apertura del tunnel già da subito dopo l’evento di inaugurazione”. Storia già sentita e dagli echi sinistri alla luce dei precedenti rinvii.

 

Tutto questo succede a distanza di nove giorni dall’inaugurazione, prevista, come è ormai noto, per venerdì 27 giugno. Nella stessa mattinata a Limone Piemonte le autorità italiane e transalpine si riuniranno per la conferenza. Detto in altre parole, solo il giorno del taglio del nastro si dovrebbe sapere qualcosa circa l’eventualità che alle due fasce previste se ne aggiunga una terza, come chiedono a gran voce gli amministratori locali, dalle 12 alle 14. Su questo tocca mettersi il cuore in pace almeno fino al termine dei lavori in valle Roya, non prima di fine anno, ma più probabilmente nella primavera del 2026.

 

Quello che proprio è duro da mandar giù è l’arroganza con cui l’Anas chiosa nel finale: “Si diffida chiunque dal diffondere informazioni non ufficiali che generano solo confusione e disorientamento”. Ai solerti responsabili dell’ufficio comunicazione nazionale dell’ente strade facciamo allora notare, in modo sommesso, che per generare “confusione” finora non hanno avuto bisogno dell’aiuto di nessuno.

 

Soprassediamo sugli infiniti proclami e gli altrettanto innumerevoli rinvii dell’apertura di un’opera che - giova ricordarlo - è stata cantierizzata nel 2013. Lasciamo perdere anche i rimpalli tra l’Anas e Edilmaco e tra Italia e Francia sui ritardi e poi la mancata apertura a dicembre. Tralasciamo il fatto che dopo cinque anni di collegamenti interrotti torneremo a incolonnarci dietro al semaforo, una madeleine del vecchio Tenda che i responsabili dei lavori attuali evidentemente non hanno avuto cuore di negarci. Stendiamo un pietoso velo, infine, sulle modalità con cui è stata comunicata un’inaugurazione attesa da dodici anni: in via ufficiosa, tramite il sindaco di Tenda, che a sua volta l’aveva saputo dall’ufficio del ministro Tabarot, senza che nessuno si preoccupasse di fornire una data anche ai poveri sventurati che su quel tunnel dovranno passare.

 

Ecco, lasciamo perdere tutto questo. Stiamo sull’ultimo capitolo della commedia degli equivoci, quello relativo alle fasce orarie. Su cui l’Anas ancora una volta dice per non dire, lasciandoci la sorpresa di scoprire all’ultimo giorno utile quando potremo tornare a circolare su questo benedetto tunnel. E tutto ciò raccomandandosi di non generare “confusione e disorientamento”. Da che pulpito.

Andrea Cascioli