Una gara d’appalto per guardie armate nei Pronto Soccorso del Piemonte
Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi rispondendo all'interrogazione di Alberto Unia (M5S) dopo l'aggressione di Ciriè“È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i Pronto soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno”. Così ha risposto l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, nel corso del corso del question time, all’interrogazione di Alberto Unia (M5s), “Aggressione al pronto soccorso di Ciriè e misure per la sicurezza del personale sanitario, quali misure urgenti?”.
In particolare, Unia ha interrogato su quali siano “le azioni intraprese per agevolare un confronto con le forze dell’ordine per garantire che episodi come quello di Ciriè, del 30 settembre scorso, non si ripetano, tutelando in maniera più efficace medici, infermieri e operatori sanitari”. Unia ha definito la “sicurezza ospedaliera imprescindibile, essendo l’ospedale un luogo sacro dove deve essere ristabilita la fiducia dei cittadini”.
“Fino a pochi anni fa il personale del Pronto soccorso era rispettato e anche ringraziato – ha affermato l’assessore Federico Riboldi – si vede che alcuni schemi nella società sono saltati”. Per questo motivo, la Regione ha avviato quest’anno un monitoraggio in tutte le aziende sanitarie sulla presenza di misure di sicurezza e la prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari.
Riboldi ha aggiunto che con l’aggiornamento di giugno del “Progetto accoglienza e umanizzazione in Pronto soccorso” è prevista la presenza di un referente per la gestione dei conflitti con gli utenti in attesa, così come la figura dell’assistente in sala d’attesa, da reperire nell’ambito delle associazioni di volontariato, che possono svolgere il ruolo di mediatore delle relazioni tra il personale sanitario e i cittadini. Nelle strutture di più elevata complessità, viene prevista la figura dello psicologo interno al Pronto soccorso, il cui intervento è rivolto non solo ai pazienti ed agli accompagnatori, ma anche agli operatori sanitari.

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