A Cuneo i ragazzi hanno competenze alfabetiche migliori rispetto al resto della regione

I risultati dei test Invalsi continuano a essere uno strumento utile per leggere lo stato dell’istruzione in Italia e per individuare, fin dai primi anni di scuola, punti di forza e criticità su cui intervenire. Anche in Piemonte questi dati offrono spunti interessanti per capire come stanno andando le cose e quali sfide il sistema educativo dovrà affrontare nei prossimi anni.

I risultati delle prove, analizzati con la rielaborazione dei dati Istat realizzata dalla fondazione indipendente Openpolis e dall’impresa sociale Con i Bambini, confermano come le disparità territoriali nei livelli di apprendimento restino marcate. Il divario tra Sud e Centro-Nord emerge già nella scuola primaria e tende ad accentuarsi nei cicli successivi. Un elemento che rafforza la necessità di azioni strutturali già dalla prima infanzia.

Nonostante la necessità di acquisire sempre nuove conoscenze in ambito tecnologico, saper leggere, comprendere e produrre un testo rimangono le condizioni essenziali per essere cittadini consapevoli. Eppure, in diverse zone della penisola il livello è ancora molto basso. In generale, in Italia alla fine del primo ciclo di istruzione, solo il 58,6% degli studenti raggiunge un livello adeguato in italiano e il 55,7% in matematica. I risultati sono migliori in inglese, con l’82,8% nel reading e il 69,7% nel listening. Italiano e matematica, però, mostrano una fase di sostanziale stabilità dal 2021, senza segnali di miglioramento significativi.

Nell’ambito delle competenze alfabetiche, nell’anno scolastico 2021-2022 gli studenti di terza media dei comuni capoluogo hanno ottenuto in media un punteggio pari a 196,6. Analizzando il dato a livello regionale, emergono molte differenze sul territorio: i risultati migliori si osservano in Valle d’Aosta (205,8), Umbria (204,5) e Marche (202,3), mentre i punteggi più bassi si registrano in Sicilia (185), Calabria (185,4) e Campania (187,9). In generale, tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione dell’Abruzzo, si collocano al di sotto della media nazionale, mentre quasi tutte quelle del Centro-Nord si posizionano sopra.

Considerando solo i capoluoghi di provincia, le cinque città con i punteggi più alti nelle competenze linguistiche sono Macerata (214,6), Sondrio (212), Siena (211,8), Perugia (210,1) e Fermo (209,7). E il dato del capoluogo della Granda non è così lontano dai primi della classe: nel 2022 ha conseguito un punteggio pari a 205,6, risultando il primo in Piemonte. Il risultato di Cuneo è superiore di quasi dieci punti rispetto alla media italiana. A livello regionale, lo seguono Biella con 203,1 punti, Asti con 200, Torino con 199,7 e Verbania con 199,1.

Il dato di Cuneo è in aumento rispetto al 2021, quando il punteggio era pari a 200,5, ma risulta inferiore rispetto ad alcuni anni precedenti, come il 2019, il 2018 o il 2015. Un andamento che suggerisce come i risultati – per quanto buoni – non siano mai acquisiti una volta per tutte, ma vadano sostenuti nel tempo attraverso politiche educative strutturali.

Al fondo della classifica, a livello nazionale si trovano Trapani, Palermo e Napoli, ma anche alcune città del Centro-Nord come Vercelli (192,3) e Alessandria, che chiude la graduatoria regionale con 190,8 punti. 

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