Anche nella Granda ci sono sempre meno giovani
Nonostante sia la provincia con l’età media più bassa della regione, nella maggior parte dei Comuni diminuiscono gli under 18La provincia di Cuneo perde giovani, e sono i numeri a dirlo. Guardando la variazione del numero di minorenni tra il 2019 e il 2024 nei Comuni della Granda salta all’occhio una moltitudine di segni negativi: -40 per cento di giovani a Crissolo, -37 per cento a Casteldelfino, -33 per cento a Valloriate, -18 per cento Barolo. Ma non sono solo i piccolissimi centri lontani dalle città più grandi a spopolarsi di under 18. Racconigi ha perso l’8 per cento dei giovani tra il 2019 e il 2024, Cavallermaggiore il 7 per cento, Boves e Borgo San Dalmazzo il 6 per cento, Fossano oltre il 3 per cento. E anche Cuneo non fa eccezione: ha perso più del 4 per cento dei giovani.
Ci sono però anche luoghi in cui in questi anni il numero di ragazzi e ragazze è aumentato. Dronero e Roccasparvera, ad esempio, hanno visto una variazione positiva del 2 per cento. Tra i comuni con i tassi più elevati ci sono piccoli centri come Pontechianale (+129 per cento) e Briga Alta (+100 per cento), seguite da Mombarcaro (+72 per cento) e Torre Bormida (+69 per cento).
Questi numeri sono il risultato di un’indagine della fondazione indipendente Openpolis insieme all’impresa sociale “Con i bambini” condotta sui dati Istat. Facendo un rapido calcolo sulla base dei dati di Openpolis, in oltre 180 comuni della Granda gli under 18 sono diminuiti tra il 2019 e il 2024, a fronte di poco più di 40 comuni in cui invece sono aumentati e di una decina in cui il dato è rimasto stabile. Come si legge nell’articolo di Openpolis, il Cuneese non è un’eccezione: “Nel 2019 erano quasi 9,6 milioni i bambini e ragazzi con meno di 18 anni residenti nel nostro Paese. Sono scesi a 9,35 milioni nel 2021, per poi attestarsi sotto la soglia dei 9 milioni dall’anno scorso”.
La diminuzione è avvenuta quasi ovunque in Italia, in particolare in alcune regioni del sud, come Sardegna e Basilicata, dove il calo medio dei minori tra il 2019 e il 2024 è stato superiore al 10 per cento. Lo stesso discorso vale per i capoluoghi, dove i residenti giovani sono diminuiti quasi ovunque. A livello nazionale, fanno eccezione solo due capoluoghi: Ragusa e La Spezia, dove la popolazione under 18 è leggermente aumentata, rispettivamente dell’1,3 per cento e dello 0,5 per cento.
I dati sul Piemonte non sono comunque una novità. Il rapporto annuale sugli indicatori demografici pubblicato dall’Istat a fine marzo 2025 aveva già evidenziato il continuo calo del tasso di fecondità in Italia, in Piemonte e nella provincia di Cuneo. Nel 2022 a livello nazionale il numero di figli per donna era pari a 1,24, sceso a 1,2 nel 2023 e a 1,18 nel 2024. L’anno scorso il Piemonte si è attestato sotto la media italiana, con 1,14 figli per donna, mentre la Granda – che presenta il dato più alto della regione – è sopra con 1,26 figli per donna. Nonostante il dato sia sopra alla media, la tendenza non è positiva: nel 2022 era pari a 1,31; passato poi a 1.30 nel 2023, e ulteriormente sceso lo scorso anno.
Cala la natalità, e cala anche la popolazione. A livello nazionale, la popolazione residente al 1° gennaio 2025 ammontava a 58.934.200 persone, segnando un calo dello 0,6 per mille rispetto al 2024. La provincia di Cuneo va in controtendenza, segnando un incremento, seppur minimo: +0.1 per mille nel 2025 rispetto al 2024. Nonostante i numerosi dati negativi, la provincia di Cuneo secondo i dati Istat rimane la più giovane del Piemonte: l’età media della popolazione cuneese residente è 46,8 anni, un dato inferiore di più di un punto rispetto alla media regionale (pari a 48,1 anni).
Micol Maccario

Piemonte - Giovani - Popolazione - denatalità
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