Cannabis light, il governo fa marcia indietro. Blengino (Radicali): “Una follia”
Il segretario dei Radicali Italiani contro il ritiro dell’emendamento di FdI: avrebbe reintrodotto la vendita legale di infiorescenze, pur con una tassazione pesante“Dopo aver ammesso che il divieto sulla cannabis light era insostenibile, il centrodestra oggi scappa dalla realtà e ritira l’emendamento che avrebbe riportato un minimo di razionalità”: il segretario dei Radicali Italiani, il cuneese Filippo Blengino, stigmatizza il ritiro dell’emendamento alla manovra di bilancio a firma del senatore Matteo Gelmetti di Fratelli d’Italia.
La repentina marcia indietro del partito della premier arriva dopo un tentativo di reintrodurre la legalizzazione della vendita di infiorescenze - bloccata dal decreto Sicurezza di sei mesi fa - pur con una massiccia tassazione. Gelmetti proponeva di estendere la legge sulla canapa del 2016 anche alle “infiorescenze fresche o essiccate e derivati liquidi” destinati all’uso “da fumo o da inalazione”, a condizione che il contenuto di THC non superasse lo 0,5%. La novità principale, elemento di contrasto con l’orientamento storico del partito, era nell’introduzione di un'imposta di consumo pari al 40% del prezzo di vendita al pubblico. Le modalità di autorizzazione alla vendita sarebbero state demandate all’Agenzia delle Dogane.
“Prima hanno provato a giustificare la marcia indietro, travolti dall’imbarazzo di un proibizionismo grottesco; poi, incapaci di reggere la figura fatta, hanno ceduto all’ideologia più cieca” commenta Blengino: “Risultato: vendere infiorescenze di una sostanza non drogante rimarrà un reato. Una follia che inchioda il Paese a una norma scientificamente ridicola”.
“La verità è semplice - prosegue l’esponente radicale -: avevano capito di aver scritto una norma che sarebbe stata dichiarata incostituzionale con ogni probabilità. Poi la paura di essere smascherati ha prevalso. E a farne le spese continueranno a essere commercianti, lavoratori e cittadini trattati come criminali per una sostanza che non ha alcun effetto psicoattivo. Se la politica abdica, resta una sola strada: la disobbedienza civile. Nei tribunali, attraverso le azioni che ho intrapreso in questi giorni a Torino, porteremo le nostre ragioni e quelle del diritto. Convinti che, prima o poi, si porrà fine a questa regressione autoritaria”.
CUNEO Cannabis - Radicali - legge - Governo - Filippo Blengino

Condividi