"Declassamento" per gli ospedali di Saluzzo e Ceva? La Nostra Provincia: "Inaccettabile"
L'ipotesi contenuta nel dossier redatto dall’Università Bocconi per conto della Regione Piemonte oggetto di un Ordine del giorno che verrà discusso in Consiglio provincialeRiceviamo e pubblichiamo.
A fronte delle allarmanti notizie giornalistiche – poiché, come purtroppo accade troppo spesso, da parte della Giunta regionale non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale – il gruppo consiliare La Nostra Provincia ha deciso di farsi promotore di un momento di riflessione aperto ai rappresentanti di tutti i territori del Cuneese.
L’iniziativa nasce anche per colmare l’assenza di interventi pubblici da parte dei rappresentanti istituzionali delle aree che, stando alle anticipazioni giornalistiche, sarebbero le più colpite dalle ipotesi contenute nel dossier redatto dall’Università Bocconi per conto della Regione Piemonte: il Cebano e il Saluzzese.
Proprio per questo, La Nostra Provincia ha predisposto un ordine del giorno da discutere in Consiglio provinciale, in cui si esprime netta contrarietà all’ipotesi di declassamento dei Pronto Soccorso di Ceva e Saluzzo e alla prospettiva di “ridefinizione della vocazione” dei due ospedali, che verrebbero trasformati in semplici strutture riabilitative, perdendo così la loro funzione centrale nella presa in carico delle emergenze e delle patologie acute.
Si sottolinea che non è pensabile procedere a un ridimensionamento dei Pronto Soccorso senza contestualmente potenziare la sanità territoriale e l’intero sistema dell’emergenza-urgenza. Qualsiasi ipotesi di riorganizzazione deve partire da un rafforzamento dei servizi di prossimità, indispensabili soprattutto per le aree interne e montane.
Al tempo stesso, La Nostra Provincia riconosce che le strutture riabilitative e gli ospedali di comunità rappresentano risposte utili e necessarie, in grado di offrire cure appropriate a pazienti che non necessitano di ricoveri in ospedali ad alta specializzazione. Ma queste non possono sostituire le strutture ospedaliere dotate di Pronto Soccorso, bensì affiancarle in una rete sanitaria territoriale integrata e funzionale.
Il documento chiede quindi al consiglio provinciale di farsi portavoce di una posizione chiara e condivisa, difendendo l’equità territoriale nell’accesso alla sanità pubblica, il diritto alla salute per le comunità delle aree interne, e sollecitando un confronto aperto con la Regione prima di qualsiasi decisione definitiva.
In un momento in cui la sanità pubblica è già messa alla prova da carenze di personale e da servizi in affanno, non è accettabile che si proceda a colpi di studi tecnici senza ascoltare i territori. I sindaci, le istituzioni locali e i cittadini meritano trasparenza, rispetto e coinvolgimento.
La Nostra Provincia
c.s.

Saluzzo