Inaugurati i letti per le cure palliative precoci
Magni: “Sono io il primo difensore di questo ospedale”Un progetto innovativo, sperimentale, che prevede l’attivazione di 4 letti di cure palliative precoci nel reparto di Medicina Interna di Ceva. Il servizio sta partendo, artefici i primari di Medicina Carlo Muzzulini e il direttore dell’Oncologia e responsabile della struttura Cure palliative-Hospice dell’Asl CN1 Pietro La Ciura, ed è stato illustrato all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta venerdi 7 ottobre, alla presenza dei sindaci del Cebano e del rappresentante dei medici di medicina generali del Distretto. Perché l’apporto dei medici di famiglia è stato fondamentale, in una realtà di confine, che va presidiata, con una popolazione di poco superiore ai 24 mila abitanti di cui il 30% ultra 65enni.
Il direttore generale Francesco Magni: “Questa è una soluzione che rende sostenibile la risposta ai pazienti, anche dal punto di vista economico e risponde anche alle esigenze dei monregalesi.” Perché si è notato che dall’area sud della CN1 in genere non vi sono ricoveri all’Hospice di Busca.
La Ciura: “I letti sono una sperimentazione, per rendere visibili in ospedale le cure palliative, in una fase precoce, per situazioni con caratteristiche di non modificabilità e che hanno bisogno di ricovero, dove inizia un percorso lungo che richiede integrazione tra ospedale e territorio.” E il servizio si integra perfettamente nella rete, con quanto già fa il territorio.
Carlo Muzzulini: “Dietro il progetto c’è un lavoro di ristrutturazione delle menti, è un fattore culturale. Mettiamo in campo una gestione elastica del paziente, speriamo di riuscire ad esportare il modello.”
L’assessore regionale Saitta apprezza e incoraggia l’iniziativa: “Il progetto è un esempio di offerta sanitaria adeguata ai cambiamenti. Sono interessato a questo esperimento: qui si cerca di fare qualcosa in più rispetto alle altre attività di integrazione. Occorre voltare pagina sull’organizzazione sanitaria, il tema nuovo è la territorialità. Si deve puntare su un’offerta sanitaria a misura di territorio.”
Magni ricorda che a Ceva c’è un Pronto soccorso aperto 24 ore (in comuni vicini della Liguria si è passati a punti di primo intervento), la situazione delle liste d’attesa è buona, con qualche criticità che si sta cercando di risolvere, come per la Cardiologia con i raddoppio delle sedute ambulatoriali dal 1 ottobre. “Investiremo di più sul Consultorio - dice il direttore generale - e avvieremo qualche iniziativa innovativa, come la diagnostica di laboratorio accelerata. Perché sono io il primo difensore di questo ospedale.”
Chiusa la questione, posta dal sindaco di Ceva Alfredo Vizio sulla chirurgia su 7 giorni. Alemanno: “Bisogna chiedersi quanti sono gli interventi programmati per il lunedi, non quanto si fa il sabato o la domenica.” E conclude: “L’ospedale di Ceva c’è ed è nella rete”. Magni: “Non voglio creare a Ceva una chirurgia di serie B, qui applichiamo lo stesso modello che funziona a Savigliano e Saluzzo, con attività di day e week surgery presso questo ospedale.”
Il sindaco di Ormea Giorgio Ferraris chiede invece di rendere più equa la distribuzione dei letti di lungodegenza, oggi lontani dall’area cebano-monregalese. Richiesta presa in considerazione da Saitta e dai vertici dell’Asl.
CEVA