X
X
Cuneodice.it
Home Cronaca Politica Eventi Attualità Sport Cultura Varie Rubriche Ultime Notizie
Tutta la provincia Cuneo e valli Saluzzese Monregalese Saviglianese Fossanese Alba e Langhe Bra e Roero Il Buschese
Login
Cerca ArticoliCase Cuneodefunti Cuneo
Login
Cuneodice.it
QUOTIDIANO ONLINE
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Attualità
  • Sport
  • Cultura
  • Varie
  • Rubriche
  • Ultime Notizie
  • ABBONATI
    • tutta la provincia
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • defunti Cuneo

    Home \ Attualità \ Cuneo e valliVendita case Cuneo

    CUNEO - Monday 18 May 2020, 12:57

    'Le imprese del comparto moda stanno subendo il peggior impatto dell'emergenza'

    Daniela Biolatto (Confartigianato Imprese Piemonte): 'E’ arrivato il momento di riaprire ma dobbiamo fare i conti con i mancati incassi di un’intera stagione'
    'Le imprese del comparto moda stanno subendo il peggior impatto dell'emergenza'
    Le 1.621 imprese artigiane del comparto moda del Piemonte (tessile, abbigliamento, pelle), con 5579 addetti (a Torino sono 627 con 1753 addetti), risultano tra quelle che stanno subendo il peggior impatto negativo dall’emergenza sanitaria: sono state le prime a dover chiudere le saracinesche per la pandemia che vedranno azzerare il fatturato per l’intera stagione e dovrebbero riaprire il 18 maggio tra mille problemi da affrontare, tra cui l’importante crisi di liquidità e la gestione della sicurezza aziendale.
     
    Il 50% rischia di non poter più riaprire ed è costretta a prolungare forzatamente il lockdown a data da destinarsi. Una forza, quella dell’artigianato italiano della moda, costituita da 35.914 piccole imprese, il 63,5% delle 55.491 realtà del settore, e che occupa più di 158mila addetti artigiani su oltre 311mila. Le imprese artigiane del settore moda sono prevalentemente a conduzione familiare e sono a rischio di chiusura definitiva: una intera filiera artigianale della moda può essere spazzata via.
     
    Come dimostrano la realtà del nostro territorio, il sistema moda non è solo grandi firme, è anche una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. Da semprela ricetta vincente è stata quella di presentarsi sul mercato con creatività e qualità soprattutto per contrastare la concorrenza da parte di aziende che utilizzano il brand “artigianale”, quando di fatto si tratta di prodotti importati o realizzati in serie e di lavoratori che operano senza il rispetto delle normative a cui sono invece sottoposti i loro colleghi. “La voglia di ripartire, di aprire le nostre botteghe e ricominciare a creare c’è. La volontà di mostrare l’eccellenza delle nostre creazioni, simbolo del Made in Italy nel mondo, fiore all’occhiello della tradizione manifatturiera artigiana del Piemonte e dell’intero Paese è rimasta invariata – spiega Daniela Biolatto, Presidente area moda di Confartigianato Imprese Piemonte – ma tutto questo è possibile solo se ci saranno interventi straordinari per salvare le imprese del comparto moda. Oggi, è arrivato il momento di riaprire ma dobbiamo fare i conti con i mancati incassi di una stagione che temiamo non possa ripartire con l’azzeramento del fatturato relativo alla collezione primavera – estate e con l’annullamento di cerimonie ed eventi che pregiudicano le attività delle nostre sartorie”.
     
    “Per le poche imprese che potranno riaprire esigiamo, anche, più chiarezza per le modalità di riapertura - prosegue Biolatto - per poterci organizzare sul fronte della sicurezza. Molte imprese del tessile si sono reinventate, per affrontare i mancati incassi, producendo mascherine e camici ma oggi abbiamo in bottega una intera collezione invenduta che potrebbe già andare in saldo. Come facciamo a recuperare una intera stagione andata persa? Come facciamo a sostenere una
    ulteriore spesa per la sanificazione quotidiana dei nostri ambienti? Come facciamo a far provare i nostri abiti e igienizzarli dopo ogni prova? Queste ed altre
    incognite pesano come macigni sulle imprese del comparto moda”.
     
    “In questo contesto – conclude Biolatto – le imprese stanno facendo i salti mortali per continuare a lavorare, per garantire i posti di lavoro e gli stipendi ai
    dipendenti. Ma fin da subito dobbiamo abituarci all’idea che i consumi saranno più contenuti, perché le persone sono psicologicamente provate e refrattarie a
    spendere per acquistare capi fashion. Purtroppo, anche il tanto atteso Decreto rilancio arriverà fuori tempo massimo. Voglio ricordare che il fattore tempo per
    un’impresa che sta annegando è l’elemento determinante per la sua sopravvivenza”.
    c.s.
    luogo CUNEO
     Condividi
    Tag:
    Confartigianato - Fase 2
    commenti
    Effettua il login per commentare
    notizie interessanti
    Menu
    • Home
    • Cronaca
    • Politica
    • Eventi
    • Attualità
    • Sport
    • Curiosità
    • Cultura
    • Varie
    • Rubriche
    • Altro
    Redazione

    [email protected]
    Maggiori informazioni...

    Cerchiamo collaboratori!
    Scrivici e dai voce alla tua passione

    Territori
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • Il Buschese
    Edizioni
    • italia
    • torino
    • genova
    Cuneodice.it Applicazione per smartphone Android
    Cuneodice.it Applicazione per iPhone e iOS
    Feed RSS

    Privacy Policy - P.IVA 03978350043 powered by Publidok S.r.l.

    Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Continuando a navigare ne accetti l'utilizzo. Leggi di più
    OK