Saluzzo, Insieme si può: “La minoranza distorce i fatti e attacca il regolamento”
“Strategia tutta centrata sull’indignazione a comando” denuncia il gruppo consiliare: “La città merita un confronto vero”Pubblichiamo e riceviamo
Anche nell’ultimo consiglio comunale di Saluzzo, la minoranza dimostra di non aver studiato ed è rimandata a settembre, nella speranza che l’estate porti consiglio. Dopo ogni Consiglio comunale l’opposizione sente il bisogno di alzare i toni in un comunicato indignato che mescola accuse generiche e iperboli: questo copione nasconderà forse il vuoto d’idee sull’ azione politica? Chiediamo per i cittadini incuriositi anche di conoscere le loro di soluzioni, al momento non pervenute, nemmeno nei loro programmi elettorali.
Il Consiglio comunale del 22 luglio si è svolto nel rispetto delle regole, delle prerogative di tutti i consiglieri e del ruolo delle figure istituzionali, tra cui il Garante dei detenuti, dott. Paolo Allemano, a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno competente, generoso e – vale la pena ricordarlo – completamente gratuito. Parlare di “intemerata politica” e di “carcere a 5 stelle” non solo è una forzatura inaccettabile, ma mostra anche una pericolosa leggerezza nel trattare temi complessi come la dignità delle persone e il funzionamento delle istituzioni. Chi ha a cuore la sicurezza e il rispetto delle regole dovrebbe conoscere e rispettare il ruolo delle figure di garanzia. I detenuti, anche se privati della libertà, restano portatori di diritti. Che questo non piaccia agli esponenti delle minoranze, è un problema loro, non nostro.
Sulla gestione del dibattito, siamo al paradosso: dopo un anno in Consiglio, la minoranza continua a ignorare – o forse a non voler accettare – il regolamento, per altro mai contestato dalle precedenti minoranze, che disciplina tempi e modalità degli interventi. Arrivano spesso impreparati e poi si offendono quando viene ricordato loro che il rispetto delle regole vale per tutti, anche per chi è più interessato al titolo di giornale che alla discussione vera. Parlano di “muro” e “censura” quando semplicemente viene applicata una norma che, in altre sedute, non hanno mai contestato. L’insofferenza alla disciplina istituzionale non può diventare un alibi permanente. Non è la prima volta che si tenta di strumentalizzare il regolamento per trasformare uno spazio di confronto istituzionale in un’arena mediatica.
Curiosamente, è proprio nel momento delle interpellanze – che dovrebbero rappresentare uno strumento di dialogo costruttivo – che si ripete il copione di accuse vuote, forzature regolamentari e polemiche preconfezionate. È lì che emergono, paradossalmente, quegli atteggiamenti di autoreferenzialità e arroganza politica che la minoranza attribuisce alla maggioranza, ma che sembrano riflettersi nei loro stessi comportamenti.
Quel che ci preoccupa, più ancora dei contenuti spesso rigorosamente assenti, è il tono sempre più reazionario con cui questi temi vengono portati all’attenzione dell’aula e della stampa: una deriva che svilisce il confronto democratico e tradisce il ruolo che ciascun consigliere è chiamato a ricoprire.
Quanto al tema dei lavoratori stagionali e alla gestione del Parco Gullino, ribadiamo quanto già detto dal sindaco e dalla maggioranza: il fenomeno è complesso e viene affrontato con senso di responsabilità, coinvolgendo tutte le istituzioni preposte. Il Comune non può né vuole agire in solitaria, anzi abbiamo dimostrato che l'accoglienza diffusa resta, al momento l’unica soluzione possibile da perseguire. Chi amministra ha il dovere di cercare soluzioni concrete, chi fa l’opposizione ha tutto il diritto di pungolare, ma l’onestà intellettuale imporrebbe di abbinare sempre una proposta costruttiva a ogni critica. Peccato non aver trovato nei programmi elettorali di Damiano & C. un solo riferimento a come avrebbero risolto loro il problema e a proposte concrete.
L’inerzia non fa parte del nostro agire politico: si dimentica che il primo cittadino e l’amministrazione stanno seguendo con coerenza il percorso condiviso in sede prefettizia, che prevede l’individuazione di una soluzione alternativa al Parco. E proprio in Consiglio comunale sono stati comunicati i risultati raggiunti nel giro di pochi giorni, a conferma di un lavoro concreto, silenzioso e determinato. Dove si trovavano i componenti della minoranza durante la comunicazione di questo risultato? Finito il periodo dei lavoratori stagionali, quale sarà il tormentone della minoranza nell’autunno?
Quando la strategia è tutta centrata sull’indignazione a comando, sullo scontro e sulla retorica del “tanto peggio, tanto meglio”, è difficile costruire qualcosa. E a noi interessa costruire, non occupare spazio per il gusto di lamentarsi.
Saluzzo merita un confronto vero, onesto, fatto di contenuti e di studio. Gli spazi ci sono sempre stati, e continueranno a esserci. A condizione, però, che ci si sieda al tavolo con rispetto delle regole e senso delle istituzioni – due aspetti che, a quanto pare, continuano a mancare a chi preferisce la polemica alla responsabilità.
Noi continueremo a lavorare per una Saluzzo accogliente, ordinata e giusta. Con serietà, coerenza e senza scorciatoie retoriche. Con la forza tranquilla di chi, ogni giorno, sceglie il governo della realtà rispetto alla retorica del malcontento.
Il gruppo consiliare “Insieme si può”

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