Emergenza bivacchi a Saluzzo, si cercano alternative all’“accampamento” del Parco Gullino
Nel tavolo sociale in Prefettura si è discusso anche dell’incremento di posti presso la Caritas. Nel parco, intanto, sono stati aperti i bagni pubbliciIl sindaco di Saluzzo ha manifestato la disponibilità ad anticipare, rispetto alla data prevista del 4 agosto, l’apertura della struttura dedicata all’accoglienza presente nel Comune. È una delle misure discusse nel tavolo sociale convocato in Prefettura a Cuneo, per discutere l’emergenza bivacchi all’indomani dell’accordo che ha incrementato di 52 posti i numeri dell’accoglienza nel distretto della frutta.
In quell’occasione, il sindaco Franco Demaria aveva parlato di una sessantina di senzatetto accampati nell’area del Parco Gullino (l’ex villa Aliberti), dove sono stati riaperti i bagni pubblici. Nelle fasce di maggiore utilizzo, dalle 6 alle 9 e dalle 19 alle 22, si valuta l’istituzione di un servizio di sorveglianza e di una pulizia quotidiana, ogni mattina, al fine di “contenere e prevenire criticità igienico-sanitarie e garantire l’adeguato decoro”. Il tavolo ha proposto anche altre misure da realizzarsi nel breve termine per fronteggiare la situazione, tra cui l’incremento dei posti nell’accoglienza.
La Caritas di Saluzzo ha espresso la disponibilità ad aumentare, da subito, l’attuale capienza di 27 posti letto con ulteriori 18 posti, tramite due container e una riorganizzazione degli spazi di una struttura già esistente, arrivando fino a 45 posti in totale. Inoltre, su suggerimento della CRI, il Comune di Saluzzo attiverà un momento di confronto con il Comune e la Caritas di Savigliano, per verificare la possibilità di utilizzare alcuni dei posti letto della struttura saviglianese, che ha già ospitato nel periodo invernale dei senzatetto, anche in questa stagione estiva, caratterizzata dall’intensa attività di raccolta della frutta.
La Compagnia dei Carabinieri di Saluzzo conferma che non mancherà di assicurare il proprio contributo alla Polizia Locale ed alle associazioni del privato sociale, al fine di individuare, tra chi dorme nel parco, coloro che sono in possesso di un contratto di lavoro o di una promessa di lavoro e che, pertanto, potranno essere indirizzati presso le strutture di accoglienza diffuse sul territorio. Ciò consentirà di ridurre il numero delle persone accampate nel Parco.
Per quanto riguarda le misure a medio e lungo termine, il prefetto Mariano Savastano ha sottoposto alle valutazioni dell’amministrazione comunale l’opportunità di individuare un’altra area, più idonea, più periferica e da attrezzare, per poter ospitare quanti, arrivati a Saluzzo senza lavoro e che non hanno trovato posto presso la Caritas, scelgono di accamparsi nel Parco Gullino. Tale iniziativa, che potrebbe trovare le necessarie risorse finanziarie attraverso un progetto da presentare alle fondazioni bancarie, necessita di essere affiancata da un’ordinanza “antibivacco” nel parco. La proposta, condivisa dalla gran parte dei presenti, è ora all'esame dell’ente, sebbene nella precedente riunione Demaria avesse detto di non credere all’utilità di una misura del genere
Il presidente dell’Associazione del Distretto del Cibo e della Frutta e sindaco di Lagnasco, Roberto Dalmazzo, ha aperto alla possibilità di individuare l’area “alternativa” non necessariamente nel Comune di Saluzzo, ma anche nel territorio degli altri comuni interessati dal fenomeno. Il Comune di Saluzzo si è dichiarato disposto ad ospitare metà degli individui che attualmente si trovano nel Parco Gullino, promuovendo la distribuzione della restante parte in aree individuate dagli altri comuni del Distretto. Il prefetto e l’intero tavolo sociale hanno preso atto di tale proposta, invitando l’amministrazione comunale a presentare e definire un possibile accordo con gli altri enti.

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