X
X
Cuneodice.it
Home Cronaca Politica Eventi Attualità Sport Cultura Varie Rubriche Ultime Notizie
Tutta la provincia Cuneo e valli Saluzzese Monregalese Saviglianese Fossanese Alba e Langhe Bra e Roero Il Buschese
Login
Cerca ArticoliCase Cuneodefunti Cuneo
Login
Cuneodice.it
QUOTIDIANO ONLINE
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Attualità
  • Sport
  • Cultura
  • Varie
  • Rubriche
  • Ultime Notizie
  • ABBONATI
    • tutta la provincia
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • defunti Cuneo

    Home \ Attualità \ Cuneo e valliVendita case Cuneo

    CUNEO - Thursday 27 November 2025, 09:16

    Il Piemonte cambia le norme per le case popolari, l'opposizione protesta: "Si consegna tutto ai privati"

    Approvato in Consiglio regionale il Ddl 107: "Il provvedimento trasforma criticità gestionali in opportunità di rigenerazione attraverso partenariati e progetti temporanei"
    Il Piemonte cambia le norme per le case popolari, l'opposizione protesta: "Si consegna tutto ai privati"

    Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (29 Sì e 20 no) il Ddl 107 “Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale). Disposizioni per la valorizzazione del patrimonio di edilizia sociale”. Il provvedimento di due articoli è stato emendato con una proposta dell’assessore Maurizio Marrone che ha recepito anche alcune richieste delle minoranze.

    Il Ddl, spiega la relatrice di maggioranza Alessandra Binzoni (Fdi), “introduce una disciplina organica che consente la destinazione temporanea di una quota (massimo il 20%) di alloggi di edilizia residenziale pubblica a progetti di valorizzazione a partire da alloggi oggi non assegnabili per gravi carenze manutentive. Il provvedimento trasforma criticità gestionali in opportunità di rigenerazione attraverso partenariati e progetti temporanei che producono un canone sostenibile ma adeguato a coprire le spese di servizio che gli enti devono comunque sostenere per gli alloggi vuoti. I proventi sono vincolati alla manutenzione del patrimonio e al recupero degli alloggi non assegnabili, mentre la gestione rimane in capo agli enti pubblici”. Secondo la relazione si tratta di un provvedimento “pensato anche per contrastare le occupazioni abusive pur facendosi carico delle situazioni di fragilità sociale”.

    La nuova norma può anche essere utilizzata per quei lavoratori, come gli insegnanti, i sanitari, le forze dell’ordine e i dipendenti pubblici che dovessero risiedere temporaneamente in Piemonte: “Inoltre vi è la possibilità di evitare il degrado di interi quartieri dove l’assenza di manutenzione e controllo ha abbassato la qualità della vita e la sicurezza dei residenti. Si vuole anche riconoscere il valore di patrimonio di edilizia residenziale pubblica per recuperarlo e restituirlo a chi realmente ha bisogno e diritto ad una casa. Provvedimenti come il superbonus, Pnrr, Fondo complementare non sono ancora riusciti a risolvere il problema degli alloggi inagibili che continua a rigenerarsi ad ogni rilascio”.

    “Le carenze manutentive sono responsabilità di chi gestisce – esordisce la relatrice di minoranza Alice Ravinale (Avs) – a causa del definanziamento dell’edilizia popolare. Ben venga la possibilità di autorecupero ma chissà quale ente pubblico sarà disponibile. Questa legge sottrae una parte degli immobili dalla possibilità di assegnazione in una situazione difficile: solo il 30% delle persone in graduatoria ottiene una casa popolare”.

    “Con questo provvedimento si vuole fare arrabbiare la gente e consegnare tutto al capitale privato, come detto da don Ciotti – ha spiegato la relatrice di opposizione Monica Canalis (Pd) - . Questa legge pur riconoscendo il problema vero degli alloggi privi di manutenzione, apre al privato senza specificare che la finalità sia sociale. Se si pensa che i ministeri hanno risorse per venire ristrutturare le case, perché Salvini non fa un piano casa?”.

    Per Andrea Cerutti (Lega) questa modifica della 3/2010 consentirà “progetti di valorizzazione di una parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Si vogliono trovare soluzioni per gli alloggi sfitti senza appesantire la finanza pubblica”. Secondo Silvio Magliano, “le sfide che abbiamo davanti sono epocali e per soddisfare l’importante bisogno di case, ogni tipologia di innovazione sociale possibile va presa in considerazione perché dobbiamo fare i conti con la scarsa disponibilità della finanza pubblica”.

    “Nonostante i grandi fondi ricevuti – ha osservato Sarah Disabato (M5s) -  non avete risolto il problema casa ma volete cedere a terzi il nostro patrimonio pubblico per lavarsi le mani dal problema. Davvero non avete le risorse per ristrutturare?”. A parere di Vittoria Nallo (Sue) “la casa è il punto zero della dignità umana e mentre non fate nulla per ampliare l’offerta di edilizia sociale presentate una norma con la quale si sottraggono alloggi assegnabili”.

    L’assessore Maurizio Marrone ha spiegato che “con questa norma si raccolgono i suggerimenti di altri enti ma e se arrivassero proposte da un privato potrebbero essere considerate un arricchimento. Non si tratta di vendite ma di valorizzazioni. Abbiamo recepito anche emendamenti proposti dal Cal e siamo orgogliosi del fatto che con questa norma possiamo arrivare ad una responsabilizzazione dei Comuni e degli enti gestori nell’assoluta trasparenza. La procedura prevede comunque il passaggio in Giunta regionale ma non abbiamo previsto l’esclusione aprioristica del profit”.

    Nelle dichiarazioni di voto Gianna Pentenero (Pd) si è domandata come spiegare questo provvedimento “a persone che aspettano da anni una soluzione abitativa per la propria famiglia”. “Sono anni che l’edilizia pubblica ha bisogno di manutenzione - ha detto Paolo Ruzzola (Fi) – e finalmente sono state proposte delle soluzioni, un tassello nella direzione giusta”. “Il diritto all’abitare - per Fabrizio Ricca (Lega) - è un elemento essenziale per aiutare le persone che possono affittare alloggi a farlo in modo trasparente. Un provvedimento sul quale la minoranza non ha nemmeno espresso contrarietà all’emendamento dell’assessore che ha riscritto il Ddl”.

    “Come detto il consigliere Ricca – ha affermato Alice Ravinale (Avs) - con questa norma si consente ai privati di ristrutturare e mettere in locazione, che è proprio quello che vorremmo evitare. Un utilizzo distorto dell’edilizia sociale”. Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha rilevato che “con questa norma si instaura un meccanismo virtuoso per trasformare immobili vuoti e inutilizzati in opportunità. Ogni euro ricavato resta nel circuito dell’edilizia pubblica”. Silvio Magliano (Lista Cirio) ha parlato di “un provvedimento di buon senso” visto che dopo otto anni al massimo “possono aversi delle case di edilizia sociale disponibili e manutenute”.

    Redazione
    luogo CUNEO
     Condividi
    Tag:
    case popolari
    commenti
    Effettua il login per commentare
    notizie interessanti
    Menu
    • Home
    • Cronaca
    • Politica
    • Eventi
    • Attualità
    • Sport
    • Curiosità
    • Cultura
    • Varie
    • Rubriche
    • Altro
    Redazione

    [email protected]
    Maggiori informazioni...

    Cerchiamo collaboratori!
    Scrivici e dai voce alla tua passione

    Territori
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • Il Buschese
    Edizioni
    • italia
    • torino
    • genova
    Cuneodice.it Applicazione per smartphone Android
    Cuneodice.it Applicazione per iPhone e iOS
    Feed RSS

    Privacy Policy - P.IVA 03978350043 powered by Publidok S.r.l.

    Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Continuando a navigare ne accetti l'utilizzo. Leggi di più
    OK