"Prezzi giù per i produttori, non per i consumatori: sulle castagne speculazione alle spalle dei valligiani"
L'intervento dell'Assemblada Occitana Valades: "Invitiamo a provare l’acquisto diretto dal produttore, senza passare dalla grande distribuzione"Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
come Assemblada Occitana Valades raccogliamo numerose segnalazioni da parte di castanicoltori locali che riscontrano i prezzi ai produttori eccessivamente bassi rispetto alla qualità delle castagne di questa annata. Si riscontra inoltre il fatto che i prezzi al consumatore non siano calati. Dal nostro punto di vista questo significa che c'è una speculazione sulle spalle dei valligiani.
Avevamo già denunciato gli impiantamenti in pianura come un grave rischio per le valli occitane, se a questo si aggiunge il fatto che ci sia un guadagno inferiore al lavoro fatto la cerchia si chiude e anche quello che un tempo era un'attività redditizia rischia di trasformarsi in un'attività di basso valore (e che conseguentemente rischia di venire abbandonata, almeno dalle nuove generazioni). È necessario un intervento della politica per bloccare la speculazione sui prodotti agricoli montani!
La nostra proposta è che ci sia un tetto minimo e un tetto massimo (tetto minimo per il produttore, tetto massimo per il consumatore). Tali tetti andrebbero discussi di anno in anno dalle organizzazioni di categorie (con le sezioni valligiane che dovrebbero avere la predominanza nelle delegazioni che andrebbero a trattare) con la grande distribuzione. Per rendere effettivamente redditizia la castanicoltura il prezzo, dal nostro punto di vista, non dovrebbe mai scendere sotto 1,70-2€ (ai livelli di costo della vita attuali).
Auspichiamo inoltre la nascita di sindacati degli agricoltori montani, in maniera tale che possano rappresentare la piccola agricoltura montana, senza subire l'influenza (che nelle grandi organizzazioni è predominante) delle grandi aziende di pianura. Siamo coscienti che richiederebbe energie e tempo ma, se si sceglie di lasciare tutto in mano al libero mercato, le castagne diventeranno sempre più un bene di lusso per i consumatori e di scarso guadagno per i produttori. Questo è inaccettabile!
La castanicoltura di montagna è garanzia contro il dissesto idrogeologico e favorisce il ripopolamento o quantomeno rallenta lo spopolamento delle valli occitane! Invitiamo tutti a una seria riflessione in merito, perché tali speculazioni vanno fermate. Invitiamo anche a una seria riflessione sul divieto di abbruciamenti, che ormai da diversi anni, parte il 15 settembre. Il fatto che non siano consentiti gli abbruciamenti autunnali, oltre che a una perdita di reddività (minore raccolto) è anche, dal nostro punto di vista un danno ecologico, in quanto boschi non rastrellati e puliti, aumentano la possibilità di incendi boschivi. Invitiamo intanto i consumatori a provare l’acquisto diretto dal produttore, senza passare dalla grande distribuzione!
Assemblada Occitana Valades

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