Sempre più anziani, sempre meno bambini: a Cuneo l’indice di vecchiaia continua a crescere
Nel capoluogo della Granda nel 2022 c’erano 213 persone con più di 65 anni ogni 100 ragazzi. È il dato più alto tra le principali città della provinciaCi sono sempre meno bambini e sempre più anziani, e questa tendenza non sembra arrestarsi. Vent’anni fa in Italia vivevano 2,4 milioni di persone con più di ottant’anni, che oggi sono diventate oltre 4 milioni, con una popolazione rimasta pressoché stabile. Di riflesso, il numero di nascite è calato: nel 2005 il numero medio di figli per donna era di 1,33, che nel 2024 è sceso al minimo storico, pari a 1,18. È una tendenza che riguarda tutta l’Italia, il Cuneese compreso.
Come si legge nel Rapporto ISTAT 2025, “l’Italia si conferma uno dei Paesi più anziani al mondo, con un quarto della popolazione di 65 anni e più e oltre 4,5 milioni di individui con 80 anni e più. Nel frattempo, le nascite continuano a diminuire”. Il cambiamento, oltre che alla diminuzione delle nascite, è legato all’allungamento della speranza di vita. Nel 2024 la speranza di vita alla nascita è stimata in 81,4 anni per gli uomini e 85,5 anni per le donne, valori superiori al livello pre-pandemico.
Il rapporto tra anziani e giovani negli anni si è modificato, e lo dimostra l’indicatore noto come “indice di vecchiaia”, che corrisponde al numero di persone sopra i 65 anni ogni 100 bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni. Più quel valore è alto, più significa che la popolazione è anziana. Proprio quel valore nel corso del tempo si è modificato, e il cambiamento ha coinvolto – e coinvolge anche oggi – tutta la penisola, anche se con differenze tra alcune zone.
A livello nazionale, i capoluoghi con l’indice di vecchiaia più elevato sono Carbonia (350 anziani ogni 100 bambini sotto i 14 anni), Cagliari (312,5) e Oristano (300,7): tutti e tre in Sardegna. Tra i dieci capoluoghi con il dato più alto ce ne sono anche due piemontesi: Biella al quinto posto (285,2) e Verbania al nono (264). Tra i capoluoghi con il dato più basso, invece, non ce n’è nessuno del Piemonte: Andria (134,9), Crotone (143,9) e Barletta (151,7), seguite da Napoli (152,6), Reggio nell’Emilia (156,1) e Palermo (159,1). I dati sono stati diffusi dalla fondazione indipendente Openpolis, sono riferiti al 2022 e sono consultabili sul sito ufficiale.
In generale, comunque, nelle aree interne e montane il rapporto tra giovani e anziani è maggiormente squilibrato rispetto alle città. E anche nel Cuneese ci sono ampie differenze tra le varie zone. I comuni con l’indice di vecchiaia più basso sono Bernezzo (che nel 2022 aveva 95,7 anziani ogni 100 bambini sotto i 14 anni), Tarantasca (110,1) e Genola (122,8). Il dato è positivo, ma è in aumento in tutte e tre le città rispetto al 2014. A Genola, ad esempio, undici anni fa c’erano 87,9 anziani ogni 100 bambini; oggi quel dato è cresciuto di oltre 30 punti.
Molti dei paesi con il rapporto più elevato si trovano in montagna, come Pietraporzio, in valle Stura, dove ogni 100 bambini ci sono 933,3 anziani; o Marmora in valle Maira con 900 anziani ogni 100 giovani.
Considerando invece le città principali della Granda, Cuneo è quella con il dato più alto, pari a 213,1 anziani ogni 100 bambini. Il numero è cresciuto gradualmente nel tempo: nel 2014 era pari a 189,4. La seguono Alba (211,9), Saluzzo (192,2) e Mondovì (190,2). Solo Savigliano, Fossano e Bra scendono sotto i 190, rispettivamente con 185,3; 181,7 e 179.

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