Detenuto devasta il carcere di Alba, sradicando tutti i termosifoni del piano
È il quarto episodio di devastazione dall’inizio del mese. Il recluso ha anche danneggiato l’ascensore e si è accanito su gradini e suppellettiliUna protesta violentissima, portata avanti da un singolo detenuto nella casa di reclusione di Alba e durata per oltre una mattina nella giornata di sabato. È finita con il distacco di tutti i termosifoni in ghisa dai muri, all’origine di un allagamento che ha interessato anche il piano terra.
L’uomo, un recluso di nazionalità marocchina, sarebbe un esperto di arti marziali e si sarebbe barricato all’interno della sezione, tagliando un lenzuolo a strisce e usandolo per bloccare il cancello. Dalle 9,30 fin verso le 15, quando gli agenti penitenziari sono riusciti a riportarlo alla ragione, ha provocato anche la rottura dei gradini della scala della sezione, la distruzione del carrello del vitto destinato ai detenuti e il danneggiamento dei vetri anti-sfondamento della guardiola degli agenti, della saletta socialità, della barberia e di due finestre della sezione.
Il sindacato Osapp segnala nell’“inventario” delle devastazioni anche il danneggiamento dell’ascensore che collega il piano terra al primo piano. Un gesto che, sottolineano i rappresentanti sindacali, compromette ulteriormente “la sicurezza e l’accessibilità alle aree strategiche dell’istituto”.
È la quarta volta che accade dall’inizio del mese. La prima volta erano stati presi di mira gli impianti di videosorveglianza e di illuminazione. Il 19 agosto scorso un detenuto aveva “completato l’opera” mettendo fuori uso tutte le telecamere. Due giorni dopo altre devastazioni, culminate nell’aggressione a due sorveglianti. Questa volta, sottolinea il sindacato, è andata “meglio”: “Fortunatamente, nonostante la violenza dell’episodio, nessun agente di polizia penitenziaria è rimasto ferito. Grazie al tempestivo intervento del personale penitenziario, del direttore e del comandante in missione, la situazione è stata riportata sotto controllo”. Il detenuto è stato successivamente trasferito in un altro istituto per motivi di sicurezza.
“Questo episodio non è un caso isolato, - aggiunge il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci - ma l’ennesima conferma del progressivo deterioramento delle condizioni all’interno delle carceri del distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta. La violenza contro il personale e la sistematica distruzione delle strutture mettono quotidianamente a rischio la sicurezza di tutti. Chiediamo un intervento urgente del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, affinché venga garantita la sicurezza del personale di polizia penitenziaria e vengano attuate misure straordinarie per interrompere questa spirale di violenza ormai fuori controllo”.
Anche il sindacato Fns Cisl denuncia l’accaduto: “Il provveditorato intervenga subito chiamando il dipartimento e richiedendo nuovo personale e prenda coscienza che trasformare il carcere in casa di lavoro è stata una mazzata per il personale in servizio”.

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