Processo Roggero, il pm chiede la conferma della condanna per il gioielliere
In primo grado i giudici avevano inflitto una pena di 17 anni, più alta di quella richiesta dall’accusa, al negoziante che uccise due banditi dopo una rapinaUn video che “parla da solo”, per usare l’espressione del sostituto procuratore Davide Greco, motiva la richiesta di condanna per Mario Roggero, il gioielliere di La Morra che il 28 aprile del 2021 fece fuoco contro i tre rapinatori che avevano preso di mira il suo negozio a Gallo, frazione di Grinzane Cavour.
Due di loro, Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli, restarono a terra morti. Il terzo, Alessandro Modica, fu ferito e riuscì fortunosamente a mettersi in salvo. La richiesta di pena del pm Greco, già titolare del fascicolo nel processo ad Asti e ora applicato in Corte d’Appello, era stata di 14 anni in primo grado: una pena ridotta dalle attenuanti generiche, dalla sostanziale incensuratezza di Roggero (c’è però una condanna del 2005, per minacce all’ex fidanzato della figlia, su cui molto si è discusso) e della provocazione. Il gioielliere, riconosce l’accusa, aveva agito per rabbia nei confronti di chi lo aveva appena rapinato e memore di ciò che aveva subito in un’altra rapina sei anni prima, quando era stato anche pestato a sangue.
La Corte d’Assise presieduta da Alberto Giannone però era stata più severa della Procura: diciassette anni di carcere. Una condanna che ora i giurati e i magistrati dell’appello potranno annullare, confermare o ridurre. Impossibile parlare di legittima difesa, ha ribadito il pubblico ministero, anche nella forma putativa invocata dal precedente legale di Roggero nel primo processo: “Credevo avessero rapito mia moglie” aveva detto lo stesso imputato in aula, nell’ultima di una serie di versioni più volte contraddette.
Questa contraddittorietà è stata stigmatizzata dall’avvocato generale della Corte d’Appello Giancarlo Avenati Bassi, insieme alla scelta di rendere spontanee dichiarazioni solo dopo che avranno parlato l’accusa e le parti civili. Pende anche una richiesta di ricusazione dei giudici, formulata dalla difesa, su cui dovrà esprimersi la Cassazione a dicembre.
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